Lettere al Direttore
13 Luglio 2013

Ferrara celebra il fascista Nello Quilici

di Redazione | 2 min

Gentile Redazione,

segnalo una situazione.

In data 18 giugno 2013 i giornali ferraresi hanno dato notizia dell’avvenuto conferimento del premio Riconoscimento Quilici: istituito dalla Amministrazione Comunale di Ferrara in collaborazione con l’Università, l’Istituto di Storia Contemporanea e la Biblioteca Ariostea.

Scopo del premio (ricavo dal bando e dalla delibera istitutiva) è quello di ricordare Nello Quilici “rilevante figura di intellettuale e giornalista, direttore a Ferrara del Corriere Padano”. In occasione della cerimonia di premiazione il presidente della commissione giudicatrice, prof. Paolo Frignani dell’ateneo estense, ha dichiarato che la prevista maggiore diffusione del bando sarà “una ragione ulteriore per dare maggiore lustro sia alla personalità di Nello Quilici che all’attività dell’Ateneo ferrarese.”

In quella stessa giornata ho scritto sia al Sindaco di Ferrara che al Magnifico Rettore per dichiarare, da cittadino, tutto il mio sconcerto e amarezza per una riproposizione che non poteva e non può, in questi termini, essere assunta.

Non vi è bisogno che io ricordi che Nello Quilici fu fascista e difensore delle leggi razziali emanate dal regime.

Un ‘galantuomo’, come ha voluto definirlo il prof. Alessandro Roveri che ne ha giustificato le azioni con il timore di essere cacciato dalla direzione del giornale ferrarese, non avrebbe mai scritto l’esaltazione della Germania nazista e antisemita negli Annali della nostra Università (1937),  La difesa della razza nella “Nuova Antologia” del settembre 1938 o consentito ai virulenti articoli razzisti apparsi nel ‘Corriere Padano’ da lui diretto.

La sua morte tragica, per la quale vale, come per tutti, umana pietà, non ci può esimere dal giudizio.

La nostra città ha pesantemente subito le conseguenze della persecuzione e della discriminazione, così come la nostra umanità è ancora piegata sotto il peso dei sei milioni di vittime della Shoah. Non è possibile né lecito dimenticare.

Dopo più di venti giorni non ho avuto risposta: mi aspettavo chiarimento e precisazioni.

Trovo sconcertante e certamente poco opportuno che l’Amministrazione Comunale, e le istituzioni che hanno collaborato, proponga come modello ai nostri giovani studiosi una figura che sicuramente non può essere di esempio.

Mi aspetto una dichiarazione pubblica, così come pubblico è stato il sostegno, che annunci la chiusura del premio e, contemporaneamente, denunci un atto che certamente non corrisponde a quelli che sono i sentimenti della maggioranza dei ferraresi.

Mi illudo di attenzione,

Ranieri Varese

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