Politica
19 Aprile 2013
Tavolazzi (Ppf) attacca: "Dichiarare a quali spese va incontro il Comune negli scenari possibili di sentenza favorevole, contraria o di accordo"

Contenzioso Dexia: “Informare la città sulle cifre in gioco”

di Redazione | 4 min

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tavolazzi gasTavolazzi torna alla carica sulla vicenda del derivato Dexia all’indomani della conferma da parte del Comune dell’incarico ai legali nella causa promossa da Dexia Crediop, seguita all’annullamento in autotutela dello stesso Comune di Ferrara del contratto di derivato. E chiede massima trasparenza.

Il consigliere comunale Ppf se la prende con l’assessore al Bilancio Luigi Marattin, accusandolo di comportamenti da “vecchia politica”. Il riferimento è alla risposta fornita dall’assessore il 10 aprile scorso in commissione bilancio alla richiesta, inviata da Tavolazzi anche in forma scritta, in merito all’evoluzione del contenzioso Dexia: “Nessuna novità”. “Mentre la dirigente al bilancio Pellegrini non ha fiatato”, riferisce Tavolazzi. “Un episodio di vecchia politica – spiega poi – perché Marattin e Pellegrini hanno taciuto ad una precisa domanda di un consigliere comunale, ben sapendo che la giunta si apprestava a deliberare (il 16 aprile, quindi qualche giorno dopo, ndr) la conferma della resistenza in giudizio e dell’incarico ai legali, nella causa promossa da Dexia Crediop avanti il Tribunale Commerciale della Reale Corte di Giustizia di Londra”.

“Vecchia politica – aggiunge Tavolazzi – perché Marattin e Pellegrini sapevano anche che il Comune si accingeva ad impegnare 61.500 euro (oltre ai 20 mila già stanziati) per l’incarico agli avvocati Zamagni, Acciari e Cedrini dello studio AXIIS di Bologna, nonché all’avvocato Lo Iacono Smith della Seddons Solicitors LL.P. di Londra e che la Giunta, con riferimento alle spese legali successive, avrebbe investito la dirigenza, che potrà pertanto deciderle con una semplice determina. Il fatto poi che il Comune si sia riservato il diritto “di intraprendere trattative e concludere eventuali transazioni” direttamente con Dexia, fa ritenere che queste possano essere in atto”.

Tutto questo, secondo il consigliere di Progetto per Ferrara, dimostrerebbe “la pervicacia della giunta e del Pd nell’occultare ai cittadini le conseguenze della scelta economicamente più devastante (il derivato), compiuta dal Comune negli ultimi anni (emorragia di 2,5 milioni di euro dalla fine del 2009 al 2012, oltre a 1 milione di euro previsti per il 2013). Scelta che il sindaco Tagliani ed il suo assessore al bilancio Polastri, per anni hanno spacciato come un’operazione che generava utili”. La conclusione di Tavolazzi è che le novità di cui Ppf chiedeva informazione “esistevano eccome, con riferimento soprattutto a nuove spese, che si stavano decidendo proprio quando Ppf avanzava i quesiti”.

Nella vicenda Dexia Tavolazzi registra “l’opacità e la reticenza della giunta e del Pd”, che “testimonia la mancanza di rispetto istituzionale nei confronti dei cittadini e dei gruppi consiliari di opposizione, tra questi Ppf che per anni si è battuto affinché il derivato venisse estinto per vie naturali (pagando il mark to market) quando conveniva”. E ricorda che “le somme pagate a Dexia tra il 2009 e il 2013 sarebbero bastate per chiudere il derivato alla fine del 2009 come chiesto da Ppf”. “Ora invece – attacca Tavolazzi – oltre alle spese legali, dovremo aggiungere le somme che scaturiranno da una eventuale sentenza sfavorevole o da un accordo transattivo”.

Il consigliere di opposizione si rivolge quindi al sindaco Tagliani, al quale chiede di informare i cittadini in merito alla gestione del contenzioso Dexia “dichiarando quali spese sono in gioco nei diversi scenari possibili di questa allucinante vicenda (nei casi di sentenza favorevole, contraria, accordo)”. “Si tratta – è la motivazione della richiesta – di denaro che dovrà essere prelevato dalle tasche dei cittadini che hanno già pagato 2,5 milioni di euro, a cui va aggiunto 1 milione stanziato nel 2013. Con l’aggravante che a bilancio 2013 non ci sono fondi a garanzia di maggiori spese di chiusura della vicenda, oltre a quanto stanziato come rata di competenza (minimo dovuto). Le cronache politiche di questi giorni segnalano istanze di rinnovamento, trasparenza e competenza, provenienti da una parte del Pd locale, i cosiddetti renziani di cui Marattin è una voce, con riferimento al ricambio della classe dirigente del partito e al modo di fare politica. Ebbene vorremmo riscontrarne la testimonianza attiva da parte di chi, tra questi, è direttamente investito nell’amministrazione della città”.

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