Lettere al Direttore
18 Aprile 2013

I Comuni non alzino l’imposta Tares

di Redazione | 3 min

Dopo l’ultima proroga, a partire da dicembre 2013, sarà operativo il nuovo tributo sui rifiuti e servizi denominato TARES, in sostituzione dell’attuale TARSU. La TARES verrà utilizzata per finanziare, oltre allo smaltimento dei rifiuti, anche i servizi di illuminazione pubblica, manutenzione strade, e così via. In un momento di crisi delle famiglie italiane, sarebbe stato auspicabile non un rinvio del pagamento del tributo, ma il suo slittamento al 2014, in modo da dare agli Italiani un minimo di ossigeno viste tutte le scadenze che si andranno ad accumulare alla fine dell’anno, come per esempio il saldo dell’IMU.

Il Governo ha mantenuto in vita le vecchie tariffe in modo da far cassa per il pagamento delle imprese addette alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Secondo alcune stime una famiglia Italiana si troverà a dover pagare in media entro maggio, 92 euro, medesima cifra in settembre, mentre a dicembre arriverà la TARES che porterà un esborso di 121 euro a copertura del 100% del servizio di smaltimento dei rifiuti.

La TARES non sarà una tassa, ma una tariffa, ovvero dovrà per legge coprire integralmente, non solo parzialmente come ora, i costi dello smaltimento rifiuti, ma anche quelli indivisibili aggiunti (illuminazione, strade, etc). Per la TARES, inserita nel decreto detto “Salva Italia” del Governo Monti, si è stabilito un valore di base pari a 30 centesimi al mq. per unità immobiliari possedute a qualsiasi titolo.

Le Amministrazioni Comunali avranno la facoltà di poter aumentare tale quota fino a 40 centesimi. In questa fase possiamo quindi affermare che più alto sarà il costo dei servizi, più pesante sarà la TARES. Infatti se la promulgazione del tributo è da attribuire allo Stato, il suo valore di applicazione dipenderà dai singoli Comuni. Sarà quindi importante da parte dell’amministrazione comunale cercare di contenere i costi dei servizi e di gestione, come lo smaltimento dei rifiuti, l’illuminazione pubblica e manutenzione strade, trovando quelle soluzioni che permetteranno un risparmio in modo da non penalizzare ulteriormente le famiglie Vigaranesi. Sarebbe inoltre importante già in questa fase istituire una commissione di studio che appronti il regolamento comunale, in modo da studiare quelle misure che riescano ad agevolare le fasce più deboli come anziani e disoccupati, e tutti i proprietari di quegli edifici danneggiati a causa del terremoto. È vitale in questa fase storico/economica, che l’applicazione della Tares non rappresenti per le famiglie e imprese Vigaranesi un aumento della pressione fiscale.

Oltre che inaccettabile, sarebbe assolutamente insostenibile in una fase di recessione e depressione dei consumi.
Certamente, in questo momento sarebbe auspicabile un rinvio dell’entrata in vigore di questa tassa, ma allo stesso tempo, sarà importante essere preparati ad ogni evenienza per cercare di difendere i cittadini da una pressione fiscale ormai inaccettabile.
Pur consapevoli della situazione nella quale le amministrazioni comunali tentano di destreggiarsi tra normative in contrasto tra di loro e limiti economico – finanziari imposti, sarebbe il caso di attivarsi di concerto con tutti i Municipi della Provincia di Ferrara, al fine di cercare tutti insieme, in tempi brevi, una proposta da far giungere alla Regione Emilia Romagna, proponendo magari di mettere quanto prima a regime un sistema di raccolta differenziata che rimane probabilmente l’unico modo per ridurre i costi per il trattamento e smaltimento dei rifiuti, salvaguardando nel contempo l’ambiente nel quale viviamo.

Antonio Raho
Mauro Zanella
Gruppo Consiliare
Di più per Vigarano

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