Cronaca
9 Aprile 2013
Questa mattina a Ferrara e Bologna si potranno appoggiare le tre proposte su carceri, droghe leggere e reato di tortura

Una giornata per le leggi di iniziativa popolare

di Redazione | 2 min

admin-ajax (8)Introdurre il delitto di tortura nel codice penale, ripristinare la Costituzione nelle carceri sovraffollate, ridurre l’impatto punitivo della legge sulle droghe Fini-Giovanardi: dal 9 aprile si firma per tre leggi di iniziativa popolare sostenute da un ampio cartello di associazioni. In Emilia Romagna la raccolta delle firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare avverrà martedì 9 aprile dalle ore 9 alle ore 13, a Bologna, in via D’Azeglio angolo Via Carbonesi (quasi di fronte al tribunale), e a Ferrara, in piazza Municipale sotto il voltone del Cavallo.

“Le proposte – spiegano i portavoce delle associazioni impegnate – mirano al ripristino della legalità nel nostro sistema penale e penitenziario. La prima, “Introduzione del reato di tortura nel codice penale”, vuole sopperire ad una lacuna normativa grave. In Italia manca il crimine di tortura nonostante via sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo prescelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite. La seconda, “Per la legalità ed il rispetto della costituzione nelle carceri”, vuole intervenire in materia di diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria come extrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli sulla recidiva, imponendo l’introduzione di una sorta di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto. Insieme alla richiesta di istituzione di un Garante nazionale per i diritti dei detenuti, viene anche proposta l’abrogazione del reato di clandestinità”.

La terza proposta, “Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto”, “vuole modificare la legge sulle droghe che tanta carcerazione inutile produce nel nostro Paese. Viene superato il paradigma punitivo della legge Fini-Giovanardi, depenalizzando i consumi, diversificando il destino dei consumatori di droghe leggere da quello di sostanze pesanti, diminuendo le pene, restituendo centralità ai servizi pubblici per le tossicodipendenze”.

L’iniziativa è promossa e sostenuta da decine di enti e associazioni impegnati in vari ambiti dei diritti umani: A Buon diritto, Acat Italia, Adu, A Roma, insieme – Leda Colombini, Antigone, Arci, Associazione Federico Aldrovandi, Associazione nazionale giuristi democratici, Associazione Saman, Bin Italia, Cgil, Cgil – Fp, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Cnca, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti, Fondazione Giovanni Michelucci, Forum Droghe, Forum per il diritto alla salute in carcere, Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva Onlus, Gruppo Abele, Gruppo Calamandrana, Il detenutoignoto, Itaca, Libertà e Giustizia, Medici contro la tortura, Naga, Progetto Diritti, Ristretti Orizzonti, Società della Ragione, Società italiana di Psicologia penitenziaria, Unione Camere penali italiane, Vic.

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