Mariaemanuela Guerra
Assolta prima ancora del dibattimento. Il giudice di Mantova Silvestrini ha accolto la richiesta dell’avvocato Fabio Anselmo e ha assolto ex art. 129 del codice di procedura penale Patrizia Moretti “perché il fatto non sussiste e perché non costituisce reato”. La madre di Federico Aldrovandi esce così con formula piena dal processo per diffamazione aggravata intentato nei confronti suoi e di altri giornalisti dal sostituto procuratore di Ferrara Mariaemanuela Guerra, la pm incaricata delle prime indagini sull’omicidio del figlio avvenuto il 25 settembre del 2005.
L’applicazione del 129 cpp è prevista in ogni stato e grado del processo quando il giudice riconosce che il fatto non sussiste o che l’imputato non lo ha commesso o che il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato. Assieme alla Moretti erano imputati, per alcuni articoli usciti sulla Nuova Ferrara, anche Daniele Predieri, Alessandra Mura e il direttore del giornale Paolo Boldrini. Con loro, per un errore della procura di Mantova (dove il processo è incardinato, in quanto la “Nuova” si stampa in quella città), anche il direttore di Estense.com Marco Zavagli.
L’ipotesi di diffamazione aggravata si basava su alcune frasi ritenute dal magistrato lesive della propria reputazione e riportata dalla “Nuova”. L’assoluzione ha riguardato, oltre a Zavagli (chiamato in causa per un errore di attribuzione dell’articolo), anche Alessandra Mura. “Siamo molto soddisfatti – commenta Anselmo -; questa sentenza scardina l’ipotesi accusatoria della procura. Sono molto fiducioso anche per gli altri imputati”. Restano ancora aperte infatti le posizioni di Predieri e Boldrini per due articoli usciti del febbraio 2010. Per loro l’udienza è stata aggiornata a febbraio 2014.
La parte civile ha preannunciato appello, ‘riservato’ però solo alla giornalista assolta e risparmiando la Moretti.
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