Se è recente la sentenza della Corte di giustizia Europea (quinta Sezione del 21 febbraio 2103) che dirime un’annosa questione che vedeva contrapposti ingegneri ed architetti nell’intervenire sugli immobili di interesse artistico, in Emilia Romagna le due categorie professionali hanno trovato da tempo punti di collaborazione. A partire dal primo corso di formazione sul ripristino e miglioramento sismico del patrimonio architettonico, promosso dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, che si è tenuto nei giorni scorsi a Modena e Ferrara (presso la facoltà di ingegneria) e che ha visto la partecipazione di oltre 250 professionisti. “Un momento di avvicinamento per la creazione di un linguaggio comune a seguito delle ferite lasciate dal sisma – ha commentato Carla Di Francesco, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna – tra chi dovrà effettuare l’attività di supervisione, come la stessa direzione regionale con le soprintendenze competenti e chi poi, sul campo, lavorerà per ricostruire e restaurare il patrimonio architettonico.”
Sono 2000 gli edifici culturali (di proprietà pubblica, ecclesiastica e provata) che in Emilia Romagna hanno subito ingenti danni dal terremoto, con una stima di costi pari a circa 2 miliardi di euro.
“Borghi storici, chiese, castelli, antichi casali andrebbero perduti e con essi si smarrirebbero anche la nostra identità e le nostre radici – ha esordito Felice Monaco, coordinatore della federazione regionale degli ordini degli ingegneri dell’Emilia Romagna, intervenuto all’ultimo modulo formativo e alla consegna degli attestati del corso – se non si operasse in un’ottica sinergica tra tutte le figure istituzionali e professionali che sono coinvolte nel processo di ripristino del patrimonio culturale della nostra regione.”
E’ in questa direzione che vuole andare il recente corso di formazione, la cui utilità è stata sottolineata dagli ingegneri e dagli architetti, che possono trovare una risposta concreta alle tante difficoltà che ogni giorno si trovano a dover affrontare nella gestione del post-sisma.
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