Attualità
16 Dicembre 2012

“Un parlamento mari e Monti, grazie! (?)”

di Redazione | 2 min

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Rivitalizzazione dei centri storici, arrivano 700.000 dalla Regione

Grazie al recente bando regionale per la Rivitalizzazione e il Ripopolamento dei Centri Storici nelle zone colpite dal sisma, il Comune di Ferrara è stato designato destinatario di un finanziamento sostanziale pari a 700.000 euro complessivi. Questo finanziamento ha come obiettivo l’accelerare la ripresa e incoraggiare l'attività economica e sociale nelle aree colpite dal disastro naturale

Il paragone azzardato di una classe digerente più che dirigente, evitando il riduttivo banalismo a cui l’ombra, arruffa-popolo e arraffa-denaro, delle terze e quarte file di portaborse, ora al comando, della politica solare che fu, rischia di condurci, facendoci sapientemente dimenticare gerontocratici statal-capitalisti e ammuffiti commentatori, porta a sederci al ristorante della democrazia in attesa della ricca portata elettorale che, come pare, rimane a discrezione dello chef, seppur in gran parte basata sugli scaduti ingredienti della italica dispensa.

In effetti la deflagrante esplosione del sistema politico, che cerca nuovamente a colpi di porcellum un rinnovamento auspicabile ma disatteso nei fatti, sia esso frutto di quote o di liquidi processi democratici, ha solo comportato la necessaria investitura a salvatore dell’ennesimo, quirinal scudato, senatore a vita.

Monti, che mai ha fatto mistero della sua appartenenza, non già alle più chiacchierate (e per questo meno conosciute) elite, ma anche ad un preciso settore dell’emiciclo strasburghese, ora, divertitosi nel giro di prova concesso da Napolitano, potrebbe replicare.

Prematuro, incerto ma forse proprio per questo scontato il fatto che non rimanga a completare il mandato quinquennale a cui potrebbe essere chiamato.

La sua tanto nobile quanto ardua missione, prima dell’ascensione continental-istituzionale, è già stata tracciata da una lunga serie di tweet (siamo nel 2.0 no?) del PPE, investitura fiesolana a parte: riportare in Italia un centrodestra europeo (tempo stimato un anno).

Bersani, prima che gli andasse di traverso lo gnocco fritto alla notizia, si sentiva già pronto per affacciarsi su Piazza Colonna, anche a costo di concedere di far profumare di sinistra il MiBac e mettere @Pierferdy alla guida della Farnesina.

Pur di superare la debacle del mandato mortadelliano, naufragato sulla finocchiara risoluzione del 24 gennaio 2008, ritengo che si potrebbe piegare alla continentale richiesta del supplemento tecnico.

D’altronde non è un mistero che sia Barroso ma soprattutto Van Rumpuy cessino il mandato nel 2014 e proprio l’attuale animatore del consiglio europeo proviene da “una significativa (tanto breve quanto intensa) esperienza politica nazionale” di premierato (pur sapendo a cosa è andato in contro il Belgio dopo la sua promozione) frutto del superamento di una fase torbida quanto cruciale di assestamento unionista.

Nell’attesa della tanto chiacchierata fumata rosa (corvi permettendo) per il Quirinale, godiamoci pure questo parlamento.

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