Al mattino e dopo pranzo sollevo la tavoletta, comincio quindi ad intonare l’ancestrale operetta.
Gronda talvolta il sudore, ma non è questo il caso
In tal posto par gioir anche il mio naso.
Agisco con calma e silenzio nel mio mondo incantato,
sicuro del fatto che non venga spiato.
Urlo, canto, gioisco e partorisco,
sempre lì sinistri rumori percepisco
Balenano le idee e rivoluzioni di storia che ho sempre amato,
Garibaldi e personaggi del mondo sognato,
l’Italia sarà nostra, come Istria e Dalmazia!
terre in mano straniera finite per disgrazia.
Poi penso alla donna che prima o poi mi piglia,
a questo punto pervien la prima poltiglia:
scura, malforme e all’odor di vaniglia.
Forse merito del deodorante automatico,
no, illuso, qui c’è altro nel mondo acquatico.
La mente mi veste da tenente di vascello
a bordo d’un sommergibile russo urla il colonnello
-Pronto al lancio missile terra aria!- dice incazzato
Tranquillo capitano! Lo stimolo è quasi arrivato.
Sgranchisco le gambe per la circolazione,
ormai sono da un pezzo già in posizione.
Poi impugno dinnanzi la bottiglia intitolata “Aqua di Svezia”,
inizio ad agitarla pensando di sfilar al festival di Venezia,
attori, divi del cinema scrivono autografi e dediche,
io invece sono al telefono con mia madre a sentir le sue prediche:
queste sono cazzate che fanno perdere tempo!
Scusami mamma se l’ho presa come passatempo.
Improvvisamente il rumore sinistro diventa dolore,
è ora di premere un po’ sull’acceleratore.
Mi sforzo, premo sul ventre e quasi ci arrivo,
poi si blocca tutto, forse ho bisogno di un lassativo.
Immagino i miei studi ancora da ultimare,
dispense e libri son sempre lì da studiare.
Prendo una pillola che aumenta la capacità del cervello,
comincio a legger tutto quel pesante fardello.
La folla mi acclama ormai ho finito!
Anche il fratello per l’occasione dall’Estonia è partito!
Complimenti dott. Lecci per la laurea tanto agognata!
A questo punto ecco fuoriuscir l’eterna cagata.