Lorenzo Marchesini eletto presidente Asp del Delta Ferrarese
Dopo cinque anni, Davide Nardini lascia la presidenza di Asp del Delta Ferrarese e al suo posto nei giorni scorsi è stato nominato Lorenzo Marchesini
Dopo cinque anni, Davide Nardini lascia la presidenza di Asp del Delta Ferrarese e al suo posto nei giorni scorsi è stato nominato Lorenzo Marchesini
È stata definitivamente sgominata la banda che, il 12 settembre 2022, aveva messo a segno la rapina alla Banca Centro Emilia di via Porta Romana. Nei giorni scorsi, infatti, gli uomini della Squadra Mobile di Milano hanno arrestato anche l'ultimo dei quattro banditi, un palermitano di 41 anni, che insieme ai complici, era riuscito a fuggire con 250mila euro di gioielli preziosi e 60mila euro in contanti
C'è l'inattendibilità delle parole di Pietro Scavuzzo, il 'grande accusatore' di tutta la vicenda, tra i principali motivi che hanno spinto il gup Carlo Negri del tribunale di Ferrara a pronunciare sentenza di assoluzione nei confronti dei cinque imputati nel processo per le presunte tangenti tra i padiglioni di Ferrara Fiere, accusati a vario titolo di induzione indebita e peculato
La cooperativa sociale Piccolo Principe di via Maestri del Lavoro - che aderisce a Confcooperative Ferrara - ha festeggiato i suoi primi dieci anni di attività
Il rapporto con i cittadini in forme organizzate è un elemento importante e strategico per la qualità dei servizi sanitari. È quanto emerso nel corso del convegno "Comunità e Sanità: il ruolo dei Comitati Consultivi Misti dalla parte del cittadino" che, nella mattinata di martedì 16 aprile, ha riempito la Sala della Musica in via Boccaleone 19 a Ferrara
La Commissione Grandi Rischi – Settore Rischio Sismico si è riunita in tre occasioni nel 2012 per analizzare le problematiche della pericolosità e rischio sismico nell’area della Pianura Padana, con l’audizione dei maggiori esperti nazionali. Le analisi e conclusioni della Commissione sull’analisi della sequenza in corso in Emilia e sulla sua possibile evoluzione sono state inviate il 7 giugno al Capo del Dipartimento di Protezione Civile e sono qui sintetizzate.
La sequenza sismica emiliana iniziata il 20 maggio ha attivato il fronte esterno dell’Appennino tra Ferrara e Mirandola, su una lunghezza di oltre 45 km. Il primo evento con magnitudo 5.9 ha coinvolto la porzione centrale, tra Finale Emilia e San Felice sul Panaro; l’evento del 29 maggio con magnitudo 5.8 ha rotto la faglia a Ovest di San Felice sul Panaro verso Mirandola, mentre la porzione a Est di Finale Emilia verso Ferrara ha registrato in questa sequenza eventi con magnitudo fino a 5.1.
“Non esistono a tutt’oggi – premette il report – metodi scientifici attendibili di previsione dei terremoti nel breve periodo. Tuttavia la conoscenza del sottosuolo (le “faglie”) e gli eventi che si sono succeduti dal 20 maggio in poi permettono di formulare alcuni orientamenti per l’evoluzione futura”.
La Commissione ha fornito alcune interpretazioni sugli elementi principali della possibile evoluzione dei fenomeni sismici in corso. A partire dal fatto che “nei segmenti centrale e occidentale della struttura che hanno già registrato gli eventi di maggiori dimensioni – tra Finale Emilia e Mirandola – le scosse di assestamento stanno decrescendo in numero e dimensione”. Secondo la commissione “nel caso di una ripresa dell’attività sismica nell’area già interessata dalla sequenza in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza”.
“Non si può altresì escludere – aggiunge il documento – l’eventualità che, pur con minore probabilità, l’attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata sino ad ora”. La sequenza in Emilia ha sollevato interrogativi nell’opinione pubblica sull’adeguatezza della mappa di pericolosità sismica usata per la normativa antisismica (Ordinanza PCM 3519/2006).
La Commissione nota che alla zona colpita dai recenti sismi era stata assegnata una magnitudo massima attesa di 6.2, e che i valori registrati dello scuotimento del terreno sono compatibili con i valori della mappa; “a tutt’oggi non ci sono pertanto elementi per concludere che la sequenza sismica emiliana si collochi al di fuori della normativa vigente”.
Nel commentare l’estensione e la tipologia dei danni osservati, la Commissione nota che “la maggior parte del patrimonio edilizio è stato costruito prima dell’aggiornamento della classificazione sismica avviato con l’ordinanza della Protezione civile OPCM 3274 del 2003. La migliore strategia per una efficace azione di prevenzione consiste in “azioni mirate alla riduzione della vulnerabilità del patrimonio edilizio”.
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