Bondeno
12 Marzo 2012
Riuscito il presidio a Bondeno presso l'abitazione di Ravani circondata dagli impianti. Si pensa a una manifestazione nazionale in maggio

No biogas, la carica dei trecento

di Redazione | 2 min

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Bondeno. Circa 300 persone hanno preso parte ieri mattina, a partire dalle ore 9, alla manifestazione organizzata dal neo comitato ‘Arianuova di Bondeno’ presso l’abitazione dove Cleante Ravani vive con la propria famiglia (vai all’articolo), nei pressi della contestata centrale a biogas di Bondeno. I partecipanti si sono riuniti proprio nell’areadi fronte all’abitazione accerchiata dai quattro impianti di produzione di energia elettrica dalla fermentazione del trinciato di mais , in prossimità della Strada Provinciale 18, per protestare contro la situazione che sta vivendo Cleante Ravani, ma anche per dire no a quella che definiscono l’invasione speculativa delle centrali biogas e biomasse.

Nello stesso luogo si trova anche la palazzina degli uffici della società proprietaria degli impianti, che i 300 manifestanti hanno stretto in un cordone umano di circa 800 metri affiggendo ovunque manifesti e striscioni con frasi ‘colorite’, del tipo “Yes a nas pol brisa” o, rivolto alla presidente della Provincia Marcella Zappaterra, “Dove sei, cosa fai, ma la puzza sentirai se da noi qui verrai”.

Fra i partecipanti al presidio molti appartenenti a comitati di cittadini di varie zone, anche da fuori provincia, costituitisi per protesta nei confronti di questo genere di impianti installati nelle vicinanze delle abitazioni. Fra questi figuravano i comitati Vigarano Pulito, quello di Masi Torello, ma anche di Felonica e Sermide. Una grande manifestazione che gli organizzatori intendono replicare a breve: “Si sta pensando – rivela infatti Massimo Fabri – di organizzare quella che noi chiamiamo ‘Sagra delle m…’, cioé un altro presidio contro le centrali realizzate in questo modo sconsiderato, nel mese di maggio. E l’intenzione è che quella di maggio sia una manifestazione nazionale”.

Nel corso della mattinata la protesta pacifica dei “no biogas” è stata anche l’occasione per discutere delle prossime mosse e dell’individuazione di strategie di lotta. “Guarda caso – spiega ancora Fabbri – proprio oggi la centrale di Bondeno si è fermata e non si è visto nessun lavoratore entrare, mentre fino ad ora non ha mai effettuato un giorno di stop”.

Il “caso” della famiglia Ravani, spiegano imanifestanti, per la sua gravità ed unicità è già assurto alle cronache locali e regionali. “Contribuiamo a mantenere alta l’attenzione con l’obiettivo di raggiungere una soluzione accettabile sotto ogni punto di vista, in particolare quelli sanitario, economico ed esistenziale”.

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