Cronaca
3 Marzo 2012
A Ferrara un'altra pronuncia che evidenzia l’inadeguatezza della normativa

Ricovero anziani: i parenti possono non pagare la retta

di Redazione | 2 min

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Importantissima sentenza del Tribunale di Ferrara relativamente alle rette di ricovero nelle RSA a carico dei parenti degli anziani.

Alla figlia di un’anziana era stato chiesto, con un decreto ingiuntivo dal Centro Servizi alla Persona del comune di Ferrara, il pagamento della retta di ricovero della madre nella casa protetta per la complessiva somma di € 9.284,50. Ciò sulla base di una dichiarazione scritta con la quale la stessa si era impegnata al pagamento della retta mensile.

Il Tribunale, senza chiedersi se la legislazione in materia consenta o meno di fare sottoscrivere ai parenti degli anziani impegni di questo tipo – sul punto si era pronunciato il Tribunale di Parma, escludendo tale possibilità -, ha revocato il decreto ingiuntivo. Il giudice ha affermato che quando, come si era verificato in quel caso, al parente (figlio o nipote) viene imposta la firma di un documento con l’obbligo di versare in proprio la retta, siamo di fronte ad una promessa unilaterale, la quale perde efficacia in seguito al recesso dell’obbligato. E, visto che la figlia aveva inviato una lettera di questo tipo, il Tribunale di Ferrara ha escluso che alla stessa potesse essere chiesto alcunché.

Secondo gli avvocati Giovanni Franchi e Stefano Di Brindisi, legali Confconsumatori, che hanno tutelato l’interessata in giudizio “la decisione è importantissima: per la stessa tutti coloro che hanno parenti anziani ricoverati in RSA e che si sono impegnati a pagare la retta di ricovero, possono recedere dal proprio impegno di contribuire al pagamento della retta di ricovero e sospendere i relativi versamenti”.

Tutti i parenti degli anziani che si trovino nelle condizioni di non poter più mantenere l’impegno a versare la retta di ricovero, potranno ritirare presso le sedi di Confconsumatori la lettera di recesso da inviare ai Comuni e alle RSA.

“Questa vittoria – commenta Mara Colla, presidente Confconsumatori –  segnala ancora una volta la necessità di mettere mano a una normativa obsoleta che finisce con l’alimentare una guerra fra poveri e fra questi e le istituzioni”.

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