Cronaca
1 Marzo 2012
Processo a ottobre. Il pm riconosce l’errore dello ‘pseudonimo’

Udienza rinviata per mamma Aldro e i giornalisti

di Redazione | 2 min

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Udienza di appena un’ora quella di oggi a Mantova per il processo per diffamazione aggravata nei confronti di patrizia Moretti e tre giornalisti. L’imputazione nasceva da una querela della pm Mariaemanuela Guerra, che si aveva ritenuto lesive nei suoi confronti alcune dichiarazioni della madre di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto nel 2005 durante un controllo di polizia, riportate dalla “Nuova Ferrara”.

In aula il pm ha riconosciuto l’errore commesso nell’addebitare uno di questi articoli a Marco Zavagli, direttore di Estense.com, scritto in realtà da una collega che aveva già spiegato – inutilmente fino ad oggi – la paternità del pezzo. In udienza preliminare il giornalista venne rinviato a giudizio dietro la supposizone che potesse aver utilizzato uno pseudonimo. La sua posizione verrà stralciata e uscirà dal processo.

Processo che continuerà invece per Moretti, Boldrini e Predieri il prossimo 2 ottobre, data di rinvio dell’udienza filtro che oggi non si è potuta tenere per un impedimento dell’avvocato della Guerra, che si costituirà parte civile con una richiesta di risarcimento danni di almeno 300mila euro (solo nei confronti dei giornalisti).

Il 2 ottobre verranno anche depositate le liste testi, che vedono nomi “eccellenti” della procura e della magistratura ferrarese. Saranno chiamati a deporre infatti il giudice Francesco Caruso, che emise la condanna di primo grado, il gup Monica Bbighetti, il giudice relatore della Corte d’Appello Luca Ghedini, il pm Nicola Proto, gli ex procuratori capo di Ferrara Severino Messina e Rosario Minna.

Con loro anche il sindaco della città estense Tiziano Tagliani che accompagnò come avvocato in procura l’unica testimone oculare, Anne Marie Tseguaeu, risultata decisiva nel corso del processo.

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