Politica
5 Agosto 2011
In giro per le spiagge a regalare delle pesche: “Il governo è alla frutta”

Il Pd va al mare per mandare Berlusconi a casa

di Redazione | 3 min

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Nella foto, da sinistra: Mariella Michelini e Paolo Calvano

Per la seconda estate consecutiva, il Partito Democratico va al mare. Il segretario provinciale Paolo Calvano e la responsabile per l’organizzazione, comunicazione e tesseramento Mariella Michelini hanno presentato ieri mattina la tre giorni fissata per il fine settimana.

Oggi, dalle 19 alle 21, i militanti saranno in viale delle Querce al Lido degli Estensi, sperando di intercettare un po’ di giovani, mentre sabato si troveranno nello stesso luogo, puntando però a chi si recherà al mercato. Infine, domenica 7, simpatizzanti, iscritti ed anche eletti (il consigliere regionale Roberto Montanari, e forse pure il deputato Alessandro Bratti) gireranno per le spiagge.

“Cercheremo di legare la comunicazione a momenti di vacanza e giocosità”, ha spiegato Michelini. Ai passanti saranno infatti regalati un paio di braccioli (sulla busta che li contiene è incollata un’etichetta con la scritta ‘Il Pd ti tiene a galla’) e delle pesche (qui il messaggio è: ‘Il governo è alla frutta’). “L’anno scorso facemmo un’iniziativa di denuncia – ha ricordato Michelini –, quest’anno invece portiamo le proposte frutto delle nostre assemblee tematiche”.

Nei contenuti dell’iniziativa è entrato il segretario provinciale. “Vogliamo promuovere presso il paese la nostra proposta – ha detto –, in un momento di crisi in cui cogliamo la necessità di cambiamento”. Il primo tema su cui i democratici cercheranno il contatto con i cittadini sarà il “no forte e chiaro alla manovra, a proposito della quale abbiamo sì scelto la responsabilità, permettendo al Governo di approvarla in tempi rapidi, ma con i soli voti della maggioranza”. In generale, il partito chiede di “far contribuire di più chi ha di più, mentre la manovra aumenta i ticket sulla sanità e tassa i conti correnti, ed in ogni caso rinvia i problemi agli anni successivi, secondo un tipico schema italiano”.

Chi nel prossimo fine settimana riceverà il volantino potrà leggere, in estrema sintesi, le proposte del Pd: da un progetto nazionale per l’occupazione giovanile e femminile all’incentivazione del contratto a tempo indeterminato, da nuove liberalizzazioni all’economia verde fino all’allentamento del patto di stabilità. In campo fiscale, c’è la proposta 20-20-20: portare al 20% la tassazione sulle rendite finanziarie (Bot esclusi), nonché ridurre alla stessa percentuale la tassazione del reddito ordinario d’impresa e l’aliquota sullo scaglione di reddito più basso. Sono chieste anche la reintroduzione della tracciabilità dei pagamenti e una tassa sulle transazioni finanziarie.

Il secondo grande tema della tre giorni sarà il taglio dei costi della politica, di cui tanto si è tornato a parlare ultimamente. “Purtroppo nella manovra non c’è neanche l’ombra di tagli – ha proseguito Calvano –, e per questo il ha Pd presentato in Parlamento un ordine del giorno sul tema”, a sostegno del quale comincerà proprio domani la raccolta di firme.

Il partito propone di portare il numero dei deputati dagli attuali 630 a 400, e quello dei senatori da 315 a 200, di equiparare la loro retribuzione alla media europea (“la proposta di Berlusconi rischia di rimandare tutto alle calende”), e di ricondurre i loro vitalizi al sistema previdenziale in vigore per tutti gli altri iscritti all’Inps (“su proposta del Pd, la Regione li ha già superati” ha rivendicato il segretario).

A proposito di enti locali, il Pd chiede di accentrare i Comuni più piccoli, accorpare le province con meno di 500mila abitanti (quella di Ferrara smetterebbe dunque di esistere nella forma in cui la conosciamo) e le società che fanno capo ai Comuni, nonché di prevedere la totale incompatibilità dell’incarico di parlamentare con qualsiasi altro incarico.

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