Sport
30 Giugno 2011
Il passaggio di consegne è avvenuto ufficialmente a Bologna

Basket, partita chiusa

di Redazione | 3 min

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Nessun clamoroso passo indietro e il finale che, seppur con grande ritardo, è quello prospettato già da alcuni giorni. A cavallo dell’ora di pranzo di oggi, giovedì 30 giugno 2011, presso la filiale Carife di Bologna, il Basket Club Ferrara dopo 12 anni di onorata esistenza saluta il palcoscenico della pallacanestro italiana entrando nell’albo delle pagine indelebili dello sport ferrarese.

Una fine triste, quasi forse irrispettosa per uno sport che ha saputo cerare un seguito straordinario nell’ultimo decennio costruendo successi storici come l’indimenticabile promozione in serie A1, dove il Club si trovava appena 12 mesi addietro. Poi, quasi come una maledizione, l’incredibile parabola negativa: la retrocessione in A2, la salvezza conquistata non senza fatica. E oggi il triste sipario, al termine di una estate sin qui da incubo per la galassia bianconera, per i suoi appassionati sostenitori, feriti, amareggiati e pure beffati dall’operazione del passaggio che ha portato il titolo sportivo alla (ed acerrima rivale sul campo del Club) Fortitudo 2011 di patron Romagnoli.

Un passaggio di consegne, avvenuto ufficialmente, come scritto in precedenza, giovedì mattina a Bologna, dopo una trattativa lunga, estenuante e ricca di imprevisti che ha rischiato di saltare più volte. Commosso Roberto Mascellani, dopo 12 anni di presidenza, nel salutare il Basket Club e mettere fine alla sua esperienza nel mondo della palla a spicchi: a nulla sono valsi gli appelli e il richiamo per un maggiore aiuto alla sopravvivenza del basket nel corso degli ultimi anni dello stesso imprenditore ferrarese. La Ferrara degli imprenditori, come spesso accade, non ha risposto come si poteva auspicare per salvaguardare un patrimonio cittadino costruito con tanta fatica, le proposte arrivate sul tavolo della dirigenza bianconera sono state tardive e forse nemmeno troppo convinte.

Così come è parso, in maniera preoccupante, latitare un intervento forte del Comune e delle Istituzioni cittadine nel momento più grave della crisi della pallacanestro.

A fare da contraltare alla rassegnazione di Mascellani, l’euforia del collega bolognese, Giulio Romagnoli, che riporta ai piani alti i felsinei dopo gli anni negli inferi della serie B seguiti al tracollo societario delle “F” scudate di Seragnoli, con il marchio glorioso passato a Budrio. E, pur forte del riaffacciarsi nel basket che conta, il patron felsineo dovrà fare i conti con la presa di posizione della “Fossa dei Leoni”, storico gruppo bolognese del tifo organizzato, tra i più imponenti nel panorama cestistico, che nelle scorse ore ha ribadito il totale distaccamento dalla nuova realtà fortitudina.

Problemi bolognesi, in ogni caso, che a al mondo bianconero importano poco. A parziale consolazione di una giornata che rimarrà indelebilmente scritta tra quelle nere dello sport estense, la notizia che proprio Ferrara erediterà il titolo sportivo di Budrio e quindi la possibilità di prendere parte al campionato di B2. Con una nuova società, probabilmente presieduta da Fabio Bulgarelli, titolare dell’impresa edile Ibf srl, già avvicinato nelle passate settimane al Club quando si pensava che una cordata locale potesse raccogliere l’eredità di Mascellani al timone del Club; con un nuovo nome, ma che sa tanto di amarcord, la “Pallacanestro Ferrara”; con il settore giovanile, ereditato dalla gestione appena conclusa, che potrà dunque sopravvivere. Insomma, pur se con un forte e traumatico ridimensionamento, il basket è pronto a ripartire all’ombra del Castello, con la speranza che in futuro il sacrificio doloroso del Basket Club funga da insegnamento ed esperienza preziosa per tutta la città.

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