Inizia oggi la settimana di sciopero degli avvocati, con la proclamazione dell’astensione dalle udienze civili, penali, amministrative e tributarie e da ogni attività giudiziaria dal 16 al 22 marzo. La protesta è stata indetta dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, contro quello che viene definito “un progetto legislativo di sostanziale soppressione del diritto di difesa con conseguente frustrazione della tutela giudiziaria del cittadino in violazione degli artt. 24 e 111 della Costituzione”. All’incide, secondo l’organo di rappresentanza degli avvocati, è la proposta di introduzione dell’obbligo di conciliazione prima di rivolgersi a un giudice, un “disegno favorisce i poteri forti e calpesta i diritti dei deboli e dei cittadini comuni”. La riforma comporterebbe “l’esclusione dell’assistenza necessaria dell’avvocato” e “la illegittima limitazione del diritto del cittadino all’accesso della giustizia”. La media-conciliazione obbligatoria, inoltre, entrerà in vigore il 21 marzo “senza che siano stati adeguatamente predisposti gli uffici di conciliazione con grave disagio per i cittadini e i difensori”. La protesta degli avvocati ha avuto l’approvazione anche di Magistratura democratica. Un appoggio che “non può che farmi piacere – sottolinea Piero Giubelli, presidente dell’ordine degli avvocati di Ferrara -; significa che qualche magistrato in qualche parte d’Italia solleverà il caso di legittimità costituzionale”.