Politica
23 Febbraio 2011
L’intervento

Brandani, i Buskers e la calata dei Batavi

di Redazione | 2 min

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Due ferraresi, una donna di 46 anni e un uomo di 55 anni, rispettivamente amministratore di diritto e di fatto di una società fallita con sede nell'Alto Ferrarese, sono stati condannati a 6 anni e 4 anni e 4 mesi dal tribunale di Ferrara con l'accusa di bancarotta fiscale

Bisogna ammettere che l’intervento del consigliere Brandani, che con un’interrogazione ha messo città ed amministrazione a conoscenza delle sue preoccupazioni per la discesa, durante il prossimo Busker Festival dedicato all’Olanda, di orde di discendenti degli antichi batavi, fa un po’ sorridere. Un po’ perché nell’immaginario collettivo l’Olanda è più conosciuta per i mulini a vento, i tulipani e piste ciclabili che per tossici, vandali e piscioni, vuoi perché andando a vedere le cose un po’ più da vicino si possono scoprire cose interessanti.

Ad esempio, a dispetto di Brandani, proprio per quanto riguarda il consumo di sostanze sarebbe quasi un toccasana per la nostra città un arrivo in massa di cittadini olandesi. Infatti, tanto per parlare della tanto pericolosa cannabis e dei famigerati coffeeshops olandesi, nei Paesi Bassi solo il 5,4% della popolazione ne fa uso, contro il 14,6% di quella italiana (dati dell’ufficio per le droghe e il crimine dell’ONU, World Drug Report 2010). Insomma, statistiche alla mano, in un battibaleno faremmo crepare d’invidia il duo nostrano Giovanardi&Serpelloni.

E non è un caso che il governo reazionario olandese oggi non ponga in dubbio la politica della tolleranza, bensì stia cercando – in modo peraltro discutibile – di risolvere il problema della gestione dei turisti riservando i coffeeshop ai residenti. Il problema in Olanda infatti sono i turisti stranieri (tedeschi, inglesi, spagnoli e tantissimi italiani) che vanno ad Amsterdam o nelle città di confine per trovare una piccola oasi di libertà e che, in alcuni casi, si lasciano andare – loro sì – ai comportamenti che Brandani tanto teme.

E a proposito di “droghe leggere”, fa davvero piacere sentire questa definizione da un esponente di FLI, visto chè è proprio a causa della legge Fini-Giovanardi che oggi in Italia tutte le sostanze sono uguali di fronte ad una stupida legge, ed un consumatore di cannabis rischia fino a 20 di galera come uno spacciatore di crack. Forse si può aprire con il partito di Fini una discussione per la revisione della legge? Magari conoscendo meglio la realtà olandese anche il consigliere Brandani potrebbe così dare una mano alle centinaia di migliaia di giovani che ogni anno sono criminalizzati, a volte incarcerati, perché fanno uso di una sostanze che è molto meno pericolosa di molte delle sostanze legali, dall’alcol agli psicofarmaci.

Leonardo Fiorentini, consigliere ecologista, Circoscrizione 1

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