Economia e Lavoro
1 Febbraio 2023
Si contestano le nuove disposizioni del ministero dei Trasporti, per cui da oggi sarà possibile la revisione dei mezzi pesanti presso officine autorizzate da parte di ispettori privati e non più da parte dei tecnici della motorizzazione

Motorizzazione. Stato di agitazione per tecnici ed esaminatori contro il Mit

di Redazione | 2 min

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Natale Vitali

Anche la Fp Cgil di Ferrara commenta le nuove disposizioni del ministero dei Trasporti, secondo le quali dal 1 febbraio 2023 sarà possibile la revisione dei mezzi pesanti presso officine autorizzate da parte di ispettori privati e non più da parte dei tecnici della motorizzazione.

“Le misure previste dal Ministero – spiega Natale Vitali, segretario provinciale della Fp-Cgil – comportano una continua diminuzione delle funzioni del sistema pubblico a favore dei privati, cosa che tanto piace ai governi che si sono succeduti nel tempo, ma che va a danno principalmente degli utenti, i quali vedranno crescere in modo importante i costi che devono sostenere per ottenere il servizio con conseguente aumento dei costi a carico dell’utenza fino al 200 % oltre che un processo di crescente erosione delle funzioni strategiche del pubblico a favore dei privati. Le tariffe per seduta fissate dal decreto del 16 febbraio 2022 del ministero dei Trasporti sono di 500 euro + Iva mentre i tecnici della motorizzazione svolgevano questi controlli durante l’orario di servizio (quindi senza aggravio di costi per nessuno) o utilizzando ore straordinarie (4 o 6 ore ogni seduta) pagate, secondo la Legge 870/86, 25 euro orarie a carico della ditta (che si traducono in un netto di 11 euro orarie per il dipendente)”.

Vitali aggiunge: “Non solo: il fatto che i controlli vengano effettuati dal servizio pubblico serve anche a garantire omogeneità degli stessi e quindi a
garantire in modo uniforme la sicurezza sulle strade. Il Ministro è sordo alle richieste di incontro finalizzate a trovare una soluzione al problema e per questo è stato indetto a livello nazionale lo stato di agitazione con un primo presidio che si terrà a Roma il 7 di febbraio. Nel frattempo dai territori, compresa Ferrara, si stanno alzando voci di protesta dei lavoratori che vogliono difendere il proprio lavoro e il servizio pubblico e
rivendicano di poter lavorare in condizioni adeguate e con trattamento economico equivalente a quello percepito da un privato”.

“Fino ad oggi, infatti, le crescenti criticità – conclude – dovute alla forte carenza di personale sono state contenute grazie alla dedizione e all’impegno di lavoratrici e lavoratori, che sono comunque sempre sotto attacco da parte di chi preferisce ignorare che la grave situazione in cui versa la pubblica amministrazione è dovuta a scelte politiche ben precise, e preferisce prendersela con «l’ultimo anello della catena». Quello che serve è un grande piano di assunzioni, che metta tutti i servizi della pubblica amministrazione, tra cui quelli delle motorizzazioni, in grado di funzionare e dare agli utenti risposte puntuali alle loro necessità”.

A seguito dell’assemblea del personale, è stato confermato che i tecnici ed esaminatori hanno dichiarato uno stato di agitazione, astenendosi dall’effettuare le operazioni di revisione, collaudi ed esami di guida in orario straordinario.

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