Economia e Lavoro
29 Gennaio 2023
Nuova richiesta di incontro con l'assessore Raffaele Donini. Senza risposte concrete, c'è il rischio di sciopero per Cgil, Cisl e Uil

Caos nei pronto soccorso. I sindacati regionali: “Il problema è la governance del sistema”

di Redazione | 3 min

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“I problemi non sono gli ambulatori infermieristici ma la governance del sistema, la visione di prospettiva della sanità pubblica e le risorse da destinare al personale”. È un duro attacco quello delle sigle regionali Fp-Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl circa la situazione della sanità in Emilia-Romagna.

“L’attivazione degli ambulatori infermieristici all’interno dei Pronto soccorso della Regione – esordiscono – e la nascita del percorso ‘See and Treat‘ come modello di risposta assistenziale alle urgenze minori, definite come casi lievi il cui problema di salute potrebbe essere risolto direttamente all’accoglienza, evitando diversi passaggi e procedure sono elementi di crescita di un sistema che vuole migliorare la qualità delle prestazioni erogate e contribuire a risolvere l’annoso problema delle attese infinite al pronto soccorso”.

Percorsi che, secondo Cgil, Cisl e Uil, sono stati “già sperimentati e ormai diventati ordinari in paesi che hanno un sistema sanitario di eccellenza e anche in alcune Regioni del nostro territorio nazionale, vedi Toscana, nelle quali hanno dato risposte importanti nella gestione dei percorsi di emergenza-urgenza. Questo per dare una risposta adeguata e nel tempo più rapido possibile senza incanalare su un binario unico tutte le richieste di accesso al pronto soccorso”.

“Non ci stupisce ormai più, purtroppo, la nota stampa della Cimo – aggiungono – che come sempre ad ogni proposta di innovazione organizzativa di sviluppo delle competenze e delle responsabilità delle professioni sanitarie risponde chiamando in causa confini derivanti da leggi, contratti e
giurisprudenza che non permetterebbero lo sviluppo del sistema sanitario, oggi fondamentale, se non si vuole abdicare in favore del privato.
Basta con la propaganda e le tensioni tra professioni ormai superate abbondantemente dalla realtà e dalla integrazione multi professionale di chi lavora nel nostro sistema sanitario. Avanti con i nuovi modelli se aumentano l’appropriatezza e la qualità delle risposte e diminuiscono i tempi di attesa”.

I segretari generali Mauro Puglia, Sonia Uccellatori e Paolo Palmarini poi evidenziano: “In questo contesto manca però una visione regionale, un modello condiviso e questo genera una sanità con livelli assistenziali diversi e a macchia di leopardo nella nostra Regione. Se a questo sommiamo dichiarazioni scomposte di volontà di unificazioni aziendali da una parte e difese di campanile dall’altra, diventa sempre più impellente un confronto con la Regione sul futuro della Sanità in Emilia-Romagna rispetto a proposte che abbiamo da mesi avanzato; confronto che oggi latita”.

“Ciò che deve essere messo in discussione – sottolineando – non è certo il tema delle competenze delle singole professionalità, ma la governance e l’organizzazione del modello di sanità pubblica che questa Regione vuole perseguire. Ciò che ribadiamo è che senza il personale e la sua valorizzazione non si può dar gambe a nessun progetto. Investire sulla sanità pubblica con modelli innovativi, a partire dal potenziamento della
medicina territoriale, con tagli al numero e alla spesa del personale non è per noi una strada percorribile”.

Da qui, la nuova richiesta di “un incontro urgente all’assessore Donini, affinché siano riconosciute in tutte le aziende del Ssr le risorse derivanti dal rinnovo contrattuale. In assenza di risposte concrete – mettono in guardia -, come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl valuteremo i percorsi di mobilitazione conseguenti”.

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