Portomaggiore
26 Gennaio 2023
Per Cavedagna e Baricordi del Centro Destra Civico la sintesi è "tanti debiti, tasse alte e scarsa programmazione"

Portomaggiore: “Un bilancio che fa acqua da tutte le parti”

di Redazione | 2 min

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Portomaggiore. “Tanti debiti, tasse alte e scarsa programmazione”. Per i consiglieri di opposizione Alisa Cavedagna e Alex Baricordi (Centro Destra Civico) si può sintetizzare così il bilancio di Portomaggiore presentato in Consiglio comunale lunedì scorso. Un bilancio, dicono, “che fa acqua da tutte le parti e non rispecchia la reale situazione dell’ente”.

“Le difficoltà del bilancio – spiegano i due consiglieri – non derivano, come vuol far credere il sindaco, dai 180mila euro di risorse comunali per coprire il caro bollette, ma trovano origine nel famoso buco di bilancio: 1.256.000 euro di disavanzo 2016 e 3.238.000 euro di disavanzo 2018, debiti che ci trascineremo fino al 2044 e che ingessano il bilancio limitando gli investimenti. Ci troviamo di fronte alle aliquote Irpef e alla maggior parte delle aliquote Imu al massimo consentito per legge, e la programmazione dei prossimi tre anni presentata dalla giunta Bernardi ci dice che la pressione tributaria aumenterà ancora, a discapito di cittadini, aziende e associazioni. Le risorse previste per gli obiettivi strategici sono quasi tutte in forte diminuzione: basti pensare che un settore fondamentale come l’agricoltura beneficerà solamente di 10.400 euro, mentre su sviluppo economico e politiche sociali gli investimenti sono in calo progressivo nei prossimi tre anni”.

Sulle opere pubbliche i due consiglieri parlano di un “disastro che denota la totale incapacità e incompetenza dell’amministrazione portuense oltre che uno sperpero di denaro pubblico per evidenti ritardi e palesi errori. I cantieri della piscina e del Concordia sono solo la punta dell’iceberg. L’inadeguata programmazione amministrativa ha portato allo slittamento della messa in sicurezza dei ponti critici sul territorio (Campanella, Pozzale, Portoni e Bargellesi) mentre l’unica opera degna di nota sarà il prossimo cantiere delle case popolari nella ex scuola media di via Roma di cui, sinceramente, nessuno sentiva il bisogno”.

“I pochi soldi di investimento – concludono Cavedagna e Baricordi – derivano tutti da finanziamenti esterni, senza i quali il Comune di Portomaggiore sarebbe incapace di programmare qualsivoglia opera strutturale. Ciliegina sulla torta: la giunta portuense targata Pd si è inoltre messa di traverso votando il diniego sullo stralcio delle cartelle per attuare l’inizio della pace fiscale attuata giustamente dal Governo Meloni”.

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