Politica
3 Dicembre 2025
Presentata un'interrogazione in commissione Politiche economiche, presieduta da Luca Giovanni Quintavalla. L'assessore Mammi: "Non esiste un piano regolatore regionale dei capanni perché questi strumenti urbanistici sono in capo ai Comuni, ma si può creare un apposito registro"

Gianella (FdI): “Urge piano regolatore dei bilancioni”

di Redazione | 2 min

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Comacchio. La giunta predisponga un piano regolatore regionale dei bilancioni, le caratteristiche capanne da pesca molte diffuse lungo i corsi d’acqua e la costa adriatica, volto a disciplinare in modo organico la realizzazione, manutenzione e gestione delle strutture nella provincia di Ferrara. La proposta è stata avanzata da Fausto Gianella (Fratelli d’Italia) che in commissione Politiche economiche, presieduta da Luca Giovanni Quintavalla, ha presentato un’interrogazione per chiedere all’esecutivo di avviare un censimento completo dei bilancioni esistenti, indicando per ciascuno la posizione, la titolarità, lo stato di conservazione e l’idoneità all’utilizzo.

“Alcune settimane fa – ha premesso Gianella – si è verificato il crollo di un capanno a Comacchio (Ferrara), situato su suolo demaniale idrico dello Stato, la cui gestione è affidata ad Arpae Emilia-Romagna, competente per il rilascio delle concessioni per la navigazione interna, mentre l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile è competente in materia di vigilanza e sicurezza idraulica. A oggi non esiste alcun soggetto concessionario o avente titolo sul manufatto, che risulta dunque privo di legittimazione sia edilizia sia demaniale. È quindi evidente la necessità di una mappatura complessiva e aggiornata di queste strutture”.

“I bilancioni – ha concluso il consigliere – rappresentano sicuramente un elemento identitario e storico del territorio ferrarese, ma possono costituire fattori di rischio per la sicurezza idraulica, interferendo con il deflusso delle acque e con la navigazione fluviale, oltre a trasformarsi potenzialmente in problemi di sicurezza ambientale. Un censimento permetterebbe di individuare le strutture idonee e sicure, distinguendole da quelle abusive, pericolanti o da rimuovere per evitare potenziali crolli e impedimenti. Sarebbero gradite, inoltre, tutte le iniziative per valorizzare, promuovere e tutelare i bilancioni regolari e storicamente significativi”.

Ha risposto l’assessore ad Agricoltura, caccia e pesca Alessio Mammi: “I capanni da pesca sono di proprietà del soggetto privato titolare della concessione demaniale, requisito che legittima l’utilizzo dell’area e l’occupazione del suolo. I capanni sono soggetti alla normativa edilizia e devono avere tutti i titoli normativi in regola fra cui la conformità catastale. Se manca l’agibilità edilizia non si può ottenere la concessione demaniale. Non esiste un piano regolatore regionale dei capanni perché il piano regolatore fa riferimento ai Comuni e tutti i Comuni interessati hanno uno specifico ‘piano capanni’. Si può pensare a istituire un registro regionale che non vada a sostituire gli atti formali dei Comuni ma sia funzionale a verificare dove si trovano e quanti sono i bilancioni”.

Il consigliere ha replicato: “Mi fa piacere che sia stata accolta la richiesta di creare un registro dei capanni per capire quanti sono e dove sono ubicati. Sarebbe positivo che questi capanni avessero un’omogeneità per dare identità al territorio”.

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