Il Partito Democratico, la Lista Civica Anselmo e La Comune di Ferrara chiedono che venga concessa una proroga al Csv “Terre Estensi” e alle associazioni della Casa del Volontariato “sino a quando non sarà effettivamente disponibile uno spazio adeguato alle esigenze di tutte le realtà oggi presenti in quei locali”.
I locali sono quelli di via Ravenna 52 per dei quali le associazioni hanno disponibilità solamente fino al 31 dicembre. In una mozione le opposizioni sopracitate chiedono anche di “ricollocare la sede della Casa del Volontariato nell’immobile di viale IV Novembre – via Ortigara, una volta concluso il trasloco del Centro per l’Impiego, coerentemente con le finalità indicate dalla Regione Emilia Romagna nella convenzione stipulata con il Comune di Ferrara per regolarne l’utilizzo, migliorando l’accessibilità degli spazi”.
Come successo anche per altri soggetti operanti nel territorio comunale, per fare due esempi Cittadini del Mondo e La Resistenza, il 15 maggio l’amministrazione comunale ha chiesto di tornare in possesso degli spazi concessi. Anche a loro, come a Cittadini del Mondo, è stato proposto “come unica soluzione alternativa” il trasferimento in via Bologna 637, presso l’ex sede di Coldiretti Ferrara, “il cui acquisto – ricordano i firmatari della mozione – è costato al Comune un milione di euro”.
Nel documento viene ricordato come “le associazioni della Casa del Volontariato e il Csv Terre Estensi hanno più volte manifestato la loro contrarietà a traslocare nei locali di via Bologna 637, distanti dal centro e poco funzionali alle attività di terzo settore, ed hanno chiesto di restare nell’attuale sede di via Ravenna 52”.
Preoccupazioni e proposte dell’associazionismo ferrarese “sono contenute in un appello sottoscritto da 97 realtà di Terzo Settore e da numerosi cittadini, le adesioni continuano ad aumentare”.
Gli spazi dell’immobile che si trova tra via IV Novembre e via Ortigara dovrebbero essere liberato nel marzo del 2026 dal Centro per l’impiego. Si tratta di un’immobile di proprietà della Regione Emilia Romagna e, ricordano i firmatari della mozione, l’articolo 2 della convenzione di comodato “impegna le parti a ‘mantenere il presidio delle associazioni del terzo settore’ nell’immobile”.
A ribadirlo era stato anche l’assessore regionale Davide Baruffi, interpellato da Paolo Calvano (Pd). In quell’occasione, il 14 novembre, evidenziò anche “la necessità di orientare la gestione del patrimonio pubblico verso finalità di interesse generale” tenendo anche in considerazione “i fenomeni di persistente degrado sociale che si verificano intorno all’immobile”.
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