Vigarano
2 Dicembre 2025
Costruiamo il Futuro con Te e Viviamo Vigarano: “Cancellato un diritto che rappresentava un vero baluardo democratico”

Vigarano, i consiglieri non possono più chiedere pareri al segretario comunale

di Redazione | 2 min

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Vigarano Mainarda. Ieri, in Consiglio comunale, la maggioranza ha approvato una modifica all’art. 43 dello Statuto del Comune di Vigarano.

Una modifica che secondo i consiglieri di opposizione di Costruiamo il Futuro con Te e Viviamo Vigarano “cancella un diritto che rappresentava un vero baluardo democratico: la possibilità per i singoli consiglieri comunali di richiedere pareri tecnico-giuridici al segretario comunale”.

“Con un colpo di spugna – aggiungono – sono state eliminate le parole «agli Assessori e ai singoli Consiglieri», limitando i pareri del segretario solo al Consiglio, alla Giunta e al Sindaco, che, di fatto, esclude solo i consiglieri di opposizione, che va ricordato rappresentano la maggioranza dei cittadini votanti”.

Una decisione “grave”, che per l’opposizione rappresenta “l’ennesimo atto di svuotamento delle prerogative dei consiglieri comunali e di indebolimento del loro ruolo istituzionale”.
Per l’opposizione, si tratta di “un passo indietro per la trasparenza e la partecipazione, l’ennesimo tentativo di silenziare chi ha il compito di controllo, indirizzo e proposta”.

Ai sensi dell’art. 97, comma 2 del Tuel, il segretario comunale ha il dovere di fornire assistenza giuridico-amministrativa a tutti gli organi dell’ente, e tra questi rientrerebbe anche il Consiglio comunale (art. 36 Tuel), di cui i consiglieri sono parte integrante.

Ecco perché “togliere ai consiglieri l’accesso diretto al parere del Segretario significa spezzare un ponte verso la collaborazione, rendendo più difficile l’esercizio delle nostre funzioni, in particolare quella di controllo, che è uno dei pilastri della democrazia locale”.

L’art. 97 del Tuel stabilisce, inoltre, che il segretario esercita ogni altra funzione attribuita dallo Statuto. E lo Statuto di Vigarano, fino ad oggi, riconosceva chiaramente questo diritto. “Oggi questo diritto è stato soppresso! – attaccano i quattro coinsiglieri di minoranza -. Il consigliere Plebiscito ha proposto un emendamento equilibrato, che lasciava facoltà a ciascun consigliere di presentare al Segretario comunale una sola richiesta mensile tesa ad acquisire il suo parere: una misura di buon senso per tutelare l’operatività dell’ufficio, una mano tesa al dialogo. Nonostante ciò, la maggioranza ha votato contro. Nessuna norma li obbligava a farlo”.

“È stata una scelta politica, non tecnica – concludono -. Una scelta che somiglia più a un muro che a un ponte. Con questa decisione si è tolto uno strumento di garanzia e trasparenza. La convinzione è che a perderci non siano solo i consiglieri, ma i cittadini tutti”.

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