Mercoledì 3 dicembre , presso la sala Agnelli della biblioteca Ariostea, alle ore 17, si terrà la presentazione del libro “Lambrusco in fabula. Storia letteraria di un vino colto e contadino” (Aliberti, 2025) di Enrico Zucchi, ricercatore dell’Università di Padova, che presenzierà all’incontro, in dialogo con Stefano Grimaldi (Altrafonte.it – Ngtn Network) e Francesco Turri (Eg news, giornale di enogastronomia e turismo).

Il libro, che si sofferma sulla presenza del Lambrusco nei testi letterari dal Medioevo a oggi, non soltanto prova la continua e vivace attrazione che il Lambrusco, configurato come un oggetto culturale più che come una semplice bevanda, ha esercitato sulla letteratura italiana, ma dimostra anche che è stato sempre rappresentato come un crocevia curioso e paradossale, in cui il mondo contadino e l’universo letterario trovavano una felice sintesi di rusticità paesana ed eleganza artistica. Tra gli autori, esaminati nel libro, che citano il Lambrusco, anche tre premi Nobel per la Letteratura, ossia Giosuè Carducci, Grazia Deledda ed Eugenio Montale, ma anche altri grandi nomi, da Vincenzo Monti a Ippolito Nievo, da Guido Piovene a Mario Soldati.

Spesso considerato soltanto il contrassegno di una gioviale identità regionale, il Lambrusco è diventato finalmente emblema della cultura nazionale, tanto in Italia quanto all’estero. Il libro ripercorre questa affascinante parabola, mostrando come, a sorpresa, anche Ferrara (attraverso gli scritti di Savonarola, di Malaparte e di Bassani) occupi un posto importante nella storia di questo grande vino.