Poche settimane fa il capogruppo Pd in Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, Paolo Calvano, aveva presentato un’interpellanza per chiedere chiarezza sulla destinazione d’uso dell’immobile di proprietà regionale situato tra via IV Novembre e via Ortigara, già sede della Polizia Municipale. Calvano aveva inoltre richiesto di chiarire quali fossero gli spazi disponibili da destinare alle associazioni del Terzo Settore, con particolare attenzione a quelle costrette a lasciare le proprie sedi, come Csv e Casa del Volontariato.
Nella risposta, l’assessore regionale Davide Baruffi richiama i principi della recente riforma del Terzo Settore, che riconosce queste realtà come “pilastro della coesione sociale e della partecipazione civica”, fondamentali per il benessere dei territori. L’assessore sottolinea inoltre l’importanza di un “approccio fondato sulla collaborazione e sul dialogo strutturato tra amministrazioni pubbliche e soggetti del Terzo Settore”, valorizzando strumenti come co-programmazione, co-progettazione e accordi di collaborazione.
Baruffi evidenzia poi la necessità di orientare la gestione del patrimonio pubblico verso finalità di interesse generale, favorendo “il radicamento delle associazioni nei luoghi della vita cittadina, specialmente in quei contesti dove la loro presenza rappresenta un presidio sociale insostituibile” e, aggiunge, “considerata la particolare situazione sociale del contesto in cui si trova l’immobile, caratterizzata da fenomeni di degrado, il bene è finalizzato a mantenere un presidio di associazioni del Terzo Settore”.
A margine della risposta, arriva il commento di Paolo Calvano: “È evidente che, in merito all’immobile di via IV Novembre, la Regione riconosce il ruolo centrale del Csv e della Casa del Volontariato, punti di riferimento imprescindibili per tutto il Terzo Settore ferrarese. È legittimo che, in base agli accordi vigenti, il Comune di Ferrara abbia la facoltà di decidere come utilizzare l’immobile. Tuttavia – chiarisce – le priorità, definite non solo dalla Regione ma anche dal Codice nazionale del Terzo Settore, vanno nella direzione di valorizzare quelle associazioni che, per radicamento e qualità dei servizi offerti, rappresentano un presidio fondamentale per migliaia di cittadini. Mi auguro dunque che l’assessore Coletti possa rivedere gli orientamenti finora assunti, tendendo la mano a Csv e Casa del Volontariato, riconoscendone appieno il valore per la collettività”.
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