“L’Università di Ferrara merita nomi che uniscano, non che dividano”. Parte da qui l’appello del Partito della Rifondazione Comunista contro la proposta di intitolare un’aula a Charlie Kirk.
“Esprimiamo il nostro profondo dissenso di fronte alla proposta, avanzata a maggioranza dal Consiglio degli Studenti dell’Università di Ferrara, di intitolare un’aula studio all’attivista politico statunitense noto per posizioni pubbliche discriminatorie e divisive. Riteniamo che tale proposta sia incompatibile con la storia, la tradizione e i valori fondanti dell’Università degli Studi di Ferrara, una delle più antiche d’Europa, nata nel 1391 per volontà di Alberto V d’Este e animata fin dalle origini dallo spirito del libero pensiero umanistico e della cultura europea” dicono gli esponenti del partito.
Che proseguono: “L’Ateneo ferrarese ha formato nei secoli studiosi, scienziati e pensatori che hanno contribuito al progresso del sapere e al dialogo tra culture. Da Niccolò Copernico a Paracelso, da Giovanni Pico della Mirandola al filosofo Cesare Cremonini, la sua storia è intrecciata con quella dell’Europa della conoscenza e della tolleranza. Intitolare oggi uno spazio universitario a un personaggio estraneo a questa tradizione, noto per dichiarazioni razziste, sessiste, omofobe e islamofobe, non solo offende la memoria di chi ha costruito l’identità culturale di Ferrara, ma distorce il senso stesso di ciò che l’università rappresenta”.
“Ogni università deve essere luogo di confronto libero e critico. Ma il confronto non si costruisce celebrando chi usa la parola per discriminare. La libertà di espressione non significa concedere onori simbolici a chi nega la dignità e l’uguaglianza degli altri. Intitolare un’aula a una figura come Charlie Kirk non promuove il pluralismo, ma lo ferisce, trasformando l’università in campo di battaglia ideologica invece che in spazio di conoscenza” affermano dal Partito della Rifondazione Comunista.
Da qui, quello che chiamano “un appello alla responsabilità”: “Sappiamo, come chiarito dall’Ateneo stesso, che si tratta di una proposta non vincolante. Chiediamo tuttavia che essa venga ritirata formalmente, per rispetto verso la comunità accademica, verso la città e verso la storia dell’Università di Ferrara. Ferrara è una città di umanesimo, scienza e libertà. L’Università è un bene comune, patrimonio di tutti, e deve continuare a essere luogo di apertura e di civiltà, non di divisione. Per questo diciamo con forza: no a un’aula dedicata a chi ha fatto della discriminazione un linguaggio politico”.
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