Scaramagli risponde a Baraldi: “Non ha contezza del lavoro che svolgo”
"Ilaria Baraldi evidentemente non ha contezza del lavoro che sto svolgendo nel mio Assessorato". Inizia così la replica dell'assessora Chiara Scaramagli all'ex consigliera del Pd
"Ilaria Baraldi evidentemente non ha contezza del lavoro che sto svolgendo nel mio Assessorato". Inizia così la replica dell'assessora Chiara Scaramagli all'ex consigliera del Pd
Incontro interlocutorio quello di ieri (giovedì 13 novembre) tra i sindacati e i vertici di Alfa, newco costituita dal gruppo Marval che ha acquisito la Vm motori di Cento da Stellantis
Sabato 15 novembre, dalle 16 alle 19, presso la Sala Macchine del Consorzio Factory Grisù (via Poledrelli 21, Ferrara), si terrà l’incontro pubblico “Diritto alla salute sessuale e riproduttiva a Ferrara”, promosso da Alleanza Verdi Sinistra, Possibile e Coalizione Civica – Ferrara
Torna sulla polemica sollevata dal vicesindaco Alessandro Balboni in merito alla scritta "Acab" presente in un poster alle spalle di Arianna Poli (Civica Anselmo) durante l'ultimo consiglio comunale il segretario del Sap di Ferrara Stefano Rossetto
Paolo Calvano capogruppo Pd nell'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna interviene dopo l'incontro del sindaco di Ferrara Alan Fabbri con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini
Mentre il Partito democratico fa quadrato attorno al sindaco di Portomaggiore Dario Bernardi, Forza Italia attacca il ‘modello sinistra’ di integrazione.
Le parole del sedicente imam di Portomaggiore (“donna libera è put***a”) fanno dire alle Donne democratiche che “chi vuole integrarsi davvero deve partire dal rispetto delle donne e della loro libertà, che non sono né opzionabili né negoziabili”.
Secondo Marcella Zappaterra e Ilaria Baraldi “le parole pronunciate a Portomaggiore dall’uomo pakistano intervistato sono gravissime e nessuna scusa postuma cancella la portata culturale che sottendono. Chi vive in Italia deve sapere che le donne sono libere. Lo dice la Costituzione”.
“È un fatto, non un’opinione femminista – aggiungono –, che la cultura patriarcale attraversi le società, le religioni, i ceti sociali. È un sistema granitico e antico fondato sul potere, che si manifesta ovunque, anche in Italia, ogni volta che qualcuno pensa di poter decidere per una donna, giudicarla, controllarla o zittirla”.
Su questo punto le due dem dicono di non accettare “lezioni da chi oggi scopre l’indignazione solo per convenienza politica e nei comportamenti o proposte di legge dimostra una certa incoerenza. Noi lo diciamo e lo combattiamo da sempre, ogni giorno, in ogni contesto”.
Per entrambe “è giusto che il sindaco Bernardi e le comunità straniere abbiano preso le distanze da quelle frasi, senza dimenticare che serve un impegno concreto, quotidiano, culturale ed educativo per far crescere il rispetto reciproco tra uomini e donne, italiani e stranieri. Da Portomaggiore, da Ferrara e dall’Emilia-Romagna il messaggio è molto chiaro per noi: il patriarcato non ha giustificazioni, né culturali né religiose”.
Per il capogruppo in Regione Paolo Calvano la denuncia di Bernardi “trova la mia più totale condivisione e supporto. Non vanno fatti sconti a chi pronuncia parole indicibili come quelle che abbiamo sentito nei confronti delle donne. Le comunità in cui si è deciso di andare a vivere vanno rispettate”.
Quanto al dibattito che si è sviluppato, “finalmente ci consente di far rendere conto a tutti, che i nostri amministratori, come Dario, fronteggiano questioni che hanno una rilevanza nazionale, come in questo caso, l’altissimo tasso di immigrati, ma riscuotono attenzione dalla politica solo in modo strumentale. Bisognerebbe sostenerli con politiche adeguate invece di svegliarsi per fare della polemica e farli sentire ancor più soli di quanto spesso si trovano ad essere”.
Da Argenta si leva la voce del sindaco Pd Andrea Baldini, che esprime la propria vicinanza alla comunità di Portomaggiore e al sindaco. “Quel servizio – afferma il primo cittadino argentano in riferimento al servizio della trasmissione “Quarta Repubblica” – racconta la realtà esasperandola con una quantità di informazioni false da guinnes dei primati”. “L’immigrazione è un fenomeno enorme che può creare grandi e complessi problemi – aggiunge -. Nessun sindaco nega che l’immigrazione di persone mediamente povere e provenienti da culture diverse sia un problema, i sindaci ne sono consapevoli al 100%. Noi sindaci però abbiamo il compito di creare coesione sociale anche in contesti difficili”.
Baldini fa presente che in Italia ci sono solo 20 comuni su 7740 che non hanno immigrati: “il problema è nazionale, è mondiale. La preoccupazione di un sindaco straniero è una preoccupazione da copertina. La preoccupazione vera è quella dell’integrazione(che non è solo accoglienza) della convivenza e della gestione dei numeri dell’immigrazione in un paese l’Italia in cui la denatalità è un problema grande come una casa è da tempo giunta l’ora di politiche serie per la famiglia e per l’immigrazione perchè altrimenti il futuro sarà un futuro di povertà e di incertezze”.
Forza Italia si introduce nel dibattito dicendo che “la cosa peggiore che nell’amministrare una comunità si può fare è mettere la testa sotto la sabbia o immaginare che i problemi si risolvano da soli”.
Secondo i forzisti le questioni poste dalle bande giovanili composte da nordafricani a Ferrara (i cosiddetti maranza) e quelle della comunità pakistana a Portomaggiore, “hanno un legame: la scarsa o inesistente integrazione di una comunità straniera. Occorre però guardare in faccia la realtà, e dire chiaramente che le ricette proposte dalla sinistra non funzionano più”.
“Sono ricette vecchie – accusano gli azzurri -, che probabilmente erano già inadeguate dieci o vent’anni fa, e che oggi risultano forse addirittura controproducenti. Il sindaco di Portomaggiore, Dario Bernardi, quando afferma che il suo Comune ha provveduto a creare un servizio per immigrati, uno sportello in lingua “urdu” e altri servizi per la comunità pakistana, dimostra che quella proposta politica e amministrativa è un fallimento, visto che serenamente un componente di quella etnia sostiene che le donne libere sono come prostitute”.
“La proposta politica della sinistra del capoluogo – prosegue la nota di Forza Italia – per affrontare le bande dei “maranza” da quanto si è compreso (e con divisioni e distinguo a non finire) è importare quel modello malfunzionante, inadeguato, costoso. Un modello che non funziona più da nessuna parte dell’Emilia Romagna”.
Forza Italia si dice “disponibile a promuovere il dialogo con ogni soggetto e con ogni comunità, su punti comuni che siano chiari e condivisi: il rispetto delle regole, la volontà di integrarsi, la condivisione di valori comuni. Tutto quello che va in questa direzione è da promuovere. Se ci si allontana da questa linea maestra, che porta a diventare cittadini italiani, consci dei propri doveri e dei diritti, avremo davanti a noi tempi ancora più cupi e complessi”.
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