Politica
12 Novembre 2025
Il consigliere rilancia i dubbi di insegnanti, studenti e intero mondo scolastico: ““Il documento proposto dal ministro Valditara descrive una scuola antiquata”

Calvano: “La scuola non può diventare palestra di autoritarismo”

di Redazione | 2 min

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"Un’aula studio dedicata a Charlie Kirk? Crediamo che per l’Università di Ferrara e i suoi studenti non sia la priorità". Una nota dei Giovani Democratici di Ferrara e dell'Emilia Romagna esprime chiaramente la posizione della giovanile del Pd in merito alla proposta di Azione Universitaria di intitolare a Unife un'aula a Charlie Kirk

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“La scuola non può diventare un luogo dove si impongono modelli autoritari e dove si rende sempre più complicata l’educazione al rispetto e alle differenze. Le nuove linee guida del Ministero dell’Istruzione e del Merito per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo rischiano di cancellare anni di confronti e conquiste educative e partecipative”.

Lo afferma Paolo Calvano, capogruppo del Partito democratico in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, che ha presentato un’interpellanza alla Giunta regionale per chiedere di esprimere una posizione netta e di portare il confronto nelle preposte sedi istituzionali.

“Il documento proposto dal ministro Valditara descrive una scuola antiquata – spiega Calvano –, dove studentesse e studenti tornano a essere soggetti passivi, semplici recettori di nozioni. Si abbandona il principio di una formazione che promuova il pensiero critico, la cittadinanza attiva e l’inclusione. E l’idea di un ‘potenziale cognitivo innato’ da valorizzare rischia di alimentare competizione e disuguaglianze, lasciando indietro chi ha più bisogno di supporto e proprio chi può cogliere nella scuola un momento di riscatto per la vita”.

Il dem ferrarese richiama anche il giudizio severo del Consiglio di Stato che lo scorso 17 settembre ha sospeso il proprio parere sul testo per “analisi incompleta e inadeguata” rispetto al quadro normativo europeo e costituzionale: “Un chiaro segnale istituzionale che conferma quanto questa riforma sia sbagliata e priva di basi solide. L’identità nazionale non si costruisce contrapponendo culture, alimentando il razzismo o lasciando indietro le e i più fragili, ma attraverso la conoscenza, il rispetto e il dialogo. È questa la scuola che serve all’Italia di oggi e di domani”.

Il capogruppo Pd aggiunge: “I tragici femminicidi di Giulia Cecchettin e di tante altre donne nel nostro Paese dimostrano quanto sia urgente e necessario investire sull’educazione al rispetto, all’equità di genere e all’affettività, fin dai primi anni di scuola. E mentre l’Italia avrebbe bisogno di una scuola che educhi a relazioni sane, empatiche e non violente, il Governo sceglie la strada opposta, rendendo sempre più complicato per insegnanti ed educatori insegnare questi temi e riportando indietro il dibattito educativo di decenni”.

“Chiediamo alla Regione – conclude Calvano – di far sentire la propria voce e di sostenere il mondo della scuola, degli insegnanti e delle famiglie che chiedono solo una cosa semplice: che l’educazione resti un terreno di libertà, crescita e uguaglianza, non di propaganda e revisionismo”.

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