Politica
12 Novembre 2025
Intervento di Davide Nanni sul tema del disagio giovanile: “A Ferrara esistono protocolli di intervento”

‘Maranza’. Politica degli slogan e politica dell’ascolto

di Redazione | 3 min

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"Un’aula studio dedicata a Charlie Kirk? Crediamo che per l’Università di Ferrara e i suoi studenti non sia la priorità". Una nota dei Giovani Democratici di Ferrara e dell'Emilia Romagna esprime chiaramente la posizione della giovanile del Pd in merito alla proposta di Azione Universitaria di intitolare a Unife un'aula a Charlie Kirk

di Davide Nanni*

Il tema del disagio giovanile (e del fenomeno ‘maranza’) è molto complesso e sfaccettato, non dovrebbe mai essere banalizzato per polemiche politiche di corto respiro. Chi ogni giorno lavora nelle scuole, a contatto con i giovani d’oggi, sa che negli ultimi anni sono aumentate sensibilmente situazioni di forte e grave fragilità emotiva. Il disorientamento vissuto durante e dopo la pandemia da tanti adolescenti si accompagna a un senso di isolamento e incomprensione crescente, acuito da una sovraesposizione al mondo dei social media che spesso inizia in tenera età.

I fenomeni ascrivibili al disagio giovanile sono aumentati in intensità e gravità: un problema che esiste anche quando non fa notizia. Per questo le istituzioni devono saper accompagnare e responsabilizzare le famiglie, siano esse italiane o di origine straniera, a farsi quotidianamente parte attiva nei percorsi di prevenzione rivolti ai più giovani. Non basta puntare il dito contro alcuni giovani che sbagliano, magari chiedendo pene sempre più severe.

Nessuno nega che vi siano comportamenti che danno fastidio e generano insicurezza, anche nella nostra tranquilla città: chi sbaglia deve pagare, le leggi già ci sono. Occorre tenere presente, tuttavia, che dietro a fenomeni di microcriminalità e devianza giovanile vi sono spesso contesti familiari assenti o incapaci di assolvere la loro funzione educativa.

Il bisogno di dare un senso al mondo e alle proprie azioni, tipico dell’età adolescenziale, non sempre viene colto in maniera efficace dal mondo degli adulti. La cultura della competizione e dello scarto che domina la nostra società spinge chi resta ai margini ad adottare comportamenti sempre più aggressivi.

I social hanno indotto il bisogno di essere al centro della scena, non importa in quale modo. I tradizionali spazi di aggregazione giovanile si sono sempre più rarefatti negli ultimi vent’anni: quali alternative di senso e futuro possiamo offrire ai modelli altamente diseducativi che circolano in rete senza alcun filtro?

La risposta non può ridursi a pochi slogan o, peggio, al classico spot elettorale che vorrebbe magnificare le risorse investite dal governo di turno sul territorio. Anche perché sarebbe ora di spostare l’attenzione dalla quantità dei progetti educativi realizzati alla loro qualità ed efficacia: che risultati hanno ottenuto i numerosi interventi antidispersione che ogni anno vengono finanziati con Fondi europei e recentemente con il Pnrr?

Ripartiamo da qui, da quanto di positivo e importante si sta già facendo per i nostri giovani. E facciamolo sempre meglio.

A Ferrara esistono protocolli di intervento contro il bullismo e il cyberbullismo, la dispersione scolastica, la violenza di genere e il contrasto a episodi di devianza giovanile che mettono in rete scuole, centri di formazione professionale, servizi sanitari, comuni e forze dell’ordine.

La politica dovrebbe lavorare per rendere sempre più efficaci ed efficienti questi strumenti, la tempestività di intervento è fondamentale. Anziché buttarla sempre in caciara, per strumentalizzare fatti che preoccupano tutti, chi ha responsabilità politiche e amministrative dovrebbe favorire la coesione sociale, il recupero delle situazioni di marginalità, la lotta alla povertà economica e culturale.

Prima di rilasciare dichiarazione pubbliche per inseguire una notizia o fare scelte che penalizzano il volontariato sociale, forse sarebbe bene fermarsi ad ascoltare chi ogni giorno dedica tempo, passione e professionalità al futuro dei nostri giovani.

La nostra Costituzione parla chiaro: è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana, dei cittadini di oggi e di domani.

*insegnante e consigliere comunale

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