Spettacoli
12 Novembre 2025
L’appuntamento è dal 14 al 16 novembre (venerdì e sabato alle 20.30 e domenica alle 16), nell’ambito della Stagione di Prosa del Teatro Comunale Abbado

Natalino Balasso accende la scena con “Giovanna dei disoccupati” una libera riscrittura di Brecht

di Redazione | 2 min

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Natalino Balasso porta al Teatro Comunale Claudio Abbado Ferrara il suo spettacolo “Giovanna dei disoccupati”, una nuova creazione liberamente ispirata a “La santa Giovanna dei macelli” di Bertolt Brecht. L’appuntamento è dal 14 al 16 novembre (venerdì e sabato alle 20.30 e domenica alle 16), nell’ambito della Stagione di Prosa 25/26.

Incontro con la compagnia. Natalino Balasso e il cast incontreranno il pubblico in un appuntamento coordinato da Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro, sabato 15 novembre alle ore 18 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara. Ingresso libero.

In scena, accanto a Balasso, Graziano Sirressi, Marta Cortellazzo Wiel e Roberta Lanave, con la regia di Andrea Collavino. Lo spettacolo nasce dal desiderio di riscrivere il capolavoro brechtiano in chiave contemporanea, capace di restituire nel presente le tensioni e i conflitti sociali evocati dall’autore tedesco.

Un linguaggio che intreccia satira, analisi politica e riflessione sociale. Balasso indaga le nuove forme di dominio e sudditanza dell’epoca della finanza globale, degli algoritmi e della comunicazione digitale. «L’algoritmo può sembrare meno crudele di un padrone in carne e ossa», osserva Balasso, «ma alla fine risulta altrettanto spietato. Presentiamo a voi questo apocrifo di Brecht, immaginando di averlo scritto sotto dettatura. Un gioco possibile solo grazie all’arte immutabile del teatro, che mentre diverte, tenta di gettare bombe nei cervelli».

La protagonista, Giovanna Darko, si trova a combattere le moderne forme di sfruttamento che attraversano i social network, la finanza opaca e la solitudine collettiva. Lo spettacolo diventa così una riflessione sulla comunità, sulla solidarietà e sulla possibilità stessa di resistenza in un sistema che tende a frammentare i legami umani.

In questa rilettura, la Santa Giovanna dei macelli di Brecht si trasforma in una Giovanna dei disoccupati: figura simbolica che agisce in un mondo dove le merci viaggiano più liberamente delle persone e dove la povertà resta una costante del quotidiano. Accanto a lei tornano Pierpont Mauler, Cridle, Slift e la potente Graham, oggi incarnazioni del capitalismo algoritmico e del potere finanziario.

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