“Chiediamo che anche i liquidatori della ex Carife vengano convocati in audizione dalla Commissione Zanettin, esattamente com’è stato fatto per la Banca Popolare di Vicenza”. È l’appello che lanciano Milena Zaggia e Giovanni Mazzoni a nome del Comitato Risparmiatori Traditi, dopo che – durante l’audizione dello scorso 30 ottobre presso la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Sistema Bancario e Finanziario – sono emersi elementi rilevanti sulla gestione della liquidazione della BPVi.
All’incontro, chiesto tramite una lettera inviata proprio al senatore Pierantonio Zanettin, i risparmiatori chiedono che vengano anche coinvolti la presidenza di Bper Banca e i rappresentanti delle associazioni dei risparmiatori azzerati il 22 novembre 2015.
“Se lo Stato – dicono Zaggia e Mazzoni – ritiene necessario approfondire le modalità di vendita degli asset della BPVi, allora è obbligatorio farlo anche per la ex Cassa di Risparmio di Ferrara. Carife è stata risolta due anni prima della BPVi. Carife “muore” il 22 novembre 2015, ceduta a Bper Banca per 1 euro. BPVi viene risolta due anni dopo, nel 2017”.
E aggiungono: “A distanza di dieci anni dalla risoluzione di Carife, non sono ancora pubblici i dettagli relativi al patrimonio immobiliare, alle partecipazioni, agli asset strategici, alle stime degli esperti, né cosa sia stato venduto, a chi, e a quale valore. A Ferrara, su Carife, regna ancora il silenzio”.
Tante ancora, quindi, le domande “semplici e legittime” da parte dei risparmiatori ferraresi, che l’Mrt ripropone nero su bianco: Qual era il patrimonio complessivo di Carife al momento della risoluzione? Con quali criteri sono stati valutati e ceduti gli asset? Perché la documentazione non è accessibile ai cittadini? Perché Bper ha acquistato Carife per 1 euro producendo utili, mentre i risparmiatori sono stati azzerati? Perché Bper ha utilizzato solo in parte il Fondo di Garanzia messo a disposizione da Banca D’Italia al momento dell’acquisto?
“L’audizione – proseguono – potrebbe essere utile per approfondire le dinamiche relative alla gestione della liquidazione; le modalità di acquisizione della Nuova Carife da parte di Bper Banca; la persistenza del consistente fondo pubblico di Banca d’Italia all’utilizzo per le eventuali controversie legali conseguenti l’acquisto – per 1 € – di Nuova Carife e le conseguenze per i risparmiatori coinvolti, e, quindi, fornire alla Commissione un quadro chiaro e completo sui fatti e sulle responsabilità, nonché valutare le modalità socialmente più eque per eventuali azioni future risarcitorie per i cittadini”.
“Non chiediamo favori. Chiediamo trasparenza, responsabilità e rispetto. Se a Vicenza si indaga, a Ferrara non può esserci silenzio” concludono Zaggia e Mazzoni
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