Attualità
18 Settembre 2025
Insediato il nuovo direttore Giorgio Cozzolino: tra cantieri milionari e progetti condivisi, il polo museale punta a diventare presidio culturale della città

La primavera dei Musei Nazionali di Ferrara

di Redazione | 3 min

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di Tommaso Piacentini

“I Musei Nazionali di Ferrara c’est moi”. Con questa citazione flaubertiana, ironica allusione al fatto di essere – per il momento – “l’unico dipendente assegnato di diritto” per il nuovo polo museale ferrarese, l’architetto Giorgio Cozzolino ha aperto il discorso di insediamento come nuovo direttore dei Musei Nazionali di Ferrara, cerimonia tenutasi ieri (mercoledì 17 settembre) nel Salone d’Onore della Pinacoteca Nazionale.

Come ha spiegato l’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, “nonostante il polo fosse stato costituito nel 2003, oggi inizia la sua operatività”. Ed è proprio in virtù di questa nuova primavera del sistema museale ferrarese che il neo direttore Cozzolino ha prospettato una vocazione cittadina e partecipata: “In questa fase in cui mi sento un po’ traghettatore, vorrei che i Musei Nazionali acquisissero un’identità più cittadina, che diventino un presidio culturale della città”. A questo proposito, Cozzolino ha offerto la piena e aperta collaborazione con il Comune, le istituzioni e le realtà associative del territorio, prospettando di “sviluppare molti partenariati” e di garantire un avanzamento dei progetti “in maniera unitaria”.

Un’innovazione che si traccia nel solco della tradizione, come dimostrano le riconferme di Marcello Toffanello al ruolo di curatore della Pinacoteca Nazionale, e di Tiziano Trocchi a quello di curatore del Museo Archeologico. Tuttavia, il neonato polo museale deve ancora muovere i primi passi: come ha spiegato Cozzolino, dovranno essere istituiti un Cda, un comitato scientifico e un collegio dei conti, organi senza i quali “l’istituto non può sviluppare tutte le sue attività”.

Dovrà, inoltre, essere confermato il progetto culturale da condividere con il comitato scientifico prima di una sua effettiva statuizione, ma di cui, come ha dichiarato il neo direttore, “è stata preparata una bozza”. Questa bozza, in effetti, è stata illustrata ai presenti e ne sono emersi i principi fondanti quali la “valorizzazione, fruizione e partecipazione” all’esperienza museale, pensata come “ambiente in cui si genera benessere per la collettività” e come uno spazio “partecipato, connesso e sostenibile”.

Stella polare per Cozzolino sarà la rivalorizzazione della chiesa di Santa Apollonia di via XX settembre, per cui sarà stanziato un finanziamento di 800mila euro, “fondi che derivano dal sisma e che devono essere impiegati”, ha sottolineato il direttore.

Tra gli altri finanziamenti sono stati citati i 920mila euro impiegati per il cantiere di palazzo Costabili, sede del Museo Archeologico, e il milione e 800mila euro destinati al cantiere di Casa Romei, “un cantiere più complicato da gestire”, come ha dichiarato Cozzolino, ma che “si spera possa terminare per la primavera del 2026”. Stesso termine previsto anche per i lavori del museo archeologico.

“Un caloroso benvenuto al direttore da parte di tutta l’amministrazione – è stato l’intervento dell’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli -, una persona di grande sensibilità e competenza. Questo è un momento importante per il complesso museale della nostra città e per il sistema culturale del nostro Paese”. L’assessore, rinnovando l’entusiasmo per le nuove aperture di questa stagione come quelle di palazzo Schifanoia e della palazzina Marfisa d’Este, ha poi concluso con l’augurio di buon lavoro a Cozzolino: “Credo che la sua esperienza sia comprovata. Non possiamo sbagliare”.

Importanti saranno le novità che emergeranno dalla fine del cantiere a palazzo Costabili: come ha spiegato Tiziano Trocchi, “il Museo Archeologico sta cambiando pelle” e lo sta facendo grazie alla creazione di una nuova caffetteria, che sarà “aperta anche a museo chiuso”, alla realizzazione di “tre nuove aule didattiche”, al “restyling delle sale del piano terra” e “all’attuazione di un progetto Pnrr di efficientamento energetico con la nuova illuminazione del piano nobile”.Un rinnovamento che tocca anche la collezione museale, grazie alla “restituzione al museo di reperti trafugati nel 1960 e recuperati in Svizzera”.

Novità, infine, anche per la Pinacoteca Nazionale sono state annunciate da Marcello Troffanelli, che ha parlato di “continuare con il progetto sulla falsariga dello studiolo di Belfiore in cui, a fianco delle opere museali, c’è una applicazione che permette di approfondire il monumento. Vogliamo fare lo stesso per i soffitti della Pinacoteca”.

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