Argenta
18 Settembre 2025
Lo faranno con il progetto Life Fresh, un piano da 5,3 milioni di euro, finanziato in parte anche dall'Unione Europea. "Un intervento necessario oggi: dopo, sarà troppo tardi"

Life Fresh. Comuni, Parco e Unife insieme per salvare l’habitat del Delta del Po

di Redazione | 3 min

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Argenta. Ha preso il via il 1° settembre il progetto Life Fresh – Life for Freshwater Eutrophic Swamp Habitats restoration, un piano da 5,3 milioni di euro che per i prossimi cinque anni interverrà sulle paludi d’acqua dolce del Delta del Po, tra Ravenna e Argenta, con l’obiettivo di ripristinare l’habitat 3150 – le paludi eutrofiche – e altri ecosistemi strettamente collegati. Finanziato dall’Unione Europea tramite il programma Life Natura e Biodiversità, è uno dei soli 30 progetti selezionati a livello europeo nel 2024.

Il progetto riguarda le Paludi del Lamone (Punte Alberete, Valle Mandriole e Bardello, nel Comune di Ravenna) e le Valli di Argenta (Bassarone, Val Campotto, Traversante, Vallesanta), aree fortemente minacciate dai mutamenti climatici, dalla salinizzazione, dall’inquinamento e dalle specie esotiche invasive. Coordinato dal Parco del Delta del Po Emilia-Romagna, con il supporto del Comune di Ravenna, del Consorzio di Bonifica Renana, del Comune di Argenta e dell’Università di Ferrara (Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione), Life Fresh prevede 33 azioni che uniscono riqualificazione ambientale e costruzione di una comunità delle paludi.

Fresh è il più bel progetto che il Parco abbia mai scritto – afferma Aida Morelli, presidente del Parco del Delta del Po –. Unisce alla conservazione di habitat e specie rarissime un’attenzione particolare verso aspetti di meravigliosa bellezza, come le fioriture della ninfea bianca, e una preziosa attività di rivalutazione culturale del termine stesso di palude. È un progetto articolato e coinvolgente che affronta da diversi punti di vista la complessità degli ambienti palustri, incluso il tema fondamentale della gestione delle acque”.

Al centro c’è un metodo innovativo che punta a ricostruire gli equilibri ecologici introducendo habitat più resistenti vicino agli ingressi dell’acqua in palude: questi migliorano progressivamente la qualità idrica, favorendo l’insediamento di associazioni più fragili. “Con Life Fresh abbiamo l’opportunità di intervenire sugli ecosistemi acquatici in gestione al Consorzio, tra i più preziosi d’Italia – sottolinea Michele Solmi, direttore area territorio, irrigazione e ambiente del Consorzio di Bonifica Renana –. Riportiamo nuova vitalità a zone umide che negli ultimi anni hanno sofferto l’impatto del cambiamento climatico e delle specie invasive. La collaborazione con Parco, Comuni e Università è un esempio virtuoso di sinergie capaci di generare risultati concreti a beneficio non solo della biodiversità ma anche del mondo agricolo che vive e lavora nel territorio”.

Per il Comune di Ravenna, che seguirà gli interventi sulle zone umide alla foce del Lamone, la sfida è decisiva. “Il sistema di zone umide alla foce del fiume Lamone ha un eccezionale valore ambientale – evidenzia l’assessora Barbara Monti –. Non possiamo permetterci di perdere questi habitat straordinari, oggi fortemente colpiti dal cambiamento climatico. Investiamo sulla protezione e sulla riqualificazione delle aree naturali perché l’impatto possa essere invertito e perché queste zone possano essere vissute, capite, amate e quindi protette”.

Sulla stessa linea il Comune di Argenta, che ha lavorato a lungo per accedere a questi finanziamenti europei. “È uno dei programmi più competitivi dell’Unione Europea – ricorda l’assessore Davide Zanotti –. Abbiamo atteso a lungo e oggi, al fianco dei nostri partner, possiamo impegnarci nella riqualificazione di siti ambientali di pregio. È necessario trovare il modo di vivere l’ambiente in maniera diversa, con una gestione più presente e rispettosa delle aree umide che hanno un ruolo fondamentale per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico”.

Fondamentale il supporto scientifico. “L’Università di Ferrara coniuga il ruolo di soggetto attivo nella ricerca con quello di partner per la gestione del territorio – conclude il professor Renato Gerdol (Unife – Diasp) –. Nel Life Fresh partecipiamo anche alle attività di disseminazione delle conoscenze tra i cittadini, in coerenza con la Terza Missione dell’ateneo”.

Come sintetizzato nell’apertura della parte tecnica del progetto presentata all’Ue: “Life Fresh ha l’obiettivo di ripristinare e conservare l’habitat 3150 nella parte sud-orientale della Pianura Padana e, così, mantenere le paludi d’acqua dolce del Delta del Po. Un intervento che si rende necessario oggi: dopo, sarà troppo tardi”.

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