Gentile Direttore,
leggo con interesse l’intervento del consigliere Caprini, che apre un dibattito quanto mai attuale e rilevante anche per la nostra città. Allo stesso tempo, non posso nascondere un certo dispiacere: come spesso accade, il consigliere sceglie di soffermarsi principalmente sugli aspetti negativi e sulle difficoltà.
Mi chiedo se non sia possibile cambiare prospettiva. Lo stesso intervento avrebbe potuto, ad esempio, dire: “Questo strumento può aiutare a ridurre le disuguaglianze, supportando la diminuzione della disparità sociale ed economica”. Esprimersi in positivo non significa ignorare i problemi, ma orientare il pensiero verso la soluzione.
Sappiamo, anche grazie alle neuroscienze, che un approccio costruttivo – focalizzato su possibilità, collaborazione e progresso – produce risultati migliori. È un cambiamento culturale profondo, che credo anche l’intelligenza artificiale possa contribuire a sostenere. Non da sola, ovviamente, ma insieme alla riflessione umana e allo scambio di idee.
Credo fermamente che le tecnologie basate sull’IA offrano enormi benefici alla società e all’economia: migliorano l’efficienza, stimolano l’innovazione, riducono gli errori, aiutano nelle attività rischiose e possono contribuire ad affrontare sfide globali molto complesse.
Naturalmente, non possiamo e non dobbiamo farci sostituire dall’intelligenza artificiale, ma dobbiamo imparare a utilizzarla nel modo più consapevole ed efficace possibile.
A tal proposito, mi permetto di suggerire la lettura del Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, che fornisce molte risposte ai dubbi legittimi che ciascuno di noi può avere.
Ringrazio infine il consigliere Caprini per aver sollevato il tema, e resto a disposizione per un confronto costruttivo su questo argomento di grande importanza per tutti noi.
Cordiali saluti,
Giovanni Meloncelli
psicologo