Economia e Lavoro
21 Luglio 2025
I sindacati chiedono aumenti legati all'inflazione, più personale nei servizi e welfare comunale con fondi certi: "Le risorse o sono per tutti o non lo sono per nessuno"

Contratti pubblici. Fp Cgil e Uil Fpl: “Non firmiamo”

di Redazione | 3 min

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“Da mesi stiamo vivendo, a livello nazionale, un periodo molto complesso in merito ai rinnovi contrattuali pubblici che nei fatti non portano nulla in tasca a chi lavora e garantisce servizi per tutti tutti i giorni”. Si alza nuovamente la voce dei sindacati Fp Cgil e Uil Fpl sul tema, sempre più critico, dei rinnovi contrattuali nel settore pubblico. I sindacati denunciano come “in diversi casi gli aumenti tanto sbandierati, si sono ridotti in una riduzione del salario netto”. Da qui la decisione di non firmare contratti che “non portano nulla in più rispetto al passato”.

“Pensiamo alle Funzioni Centrali e al Contratto Nazionale della Sanità, dove per la prima volta si sono sottoscritti accordi con meno del 60% di rappresentanza – proseguono Fp Cgil e Uil Fpl -. Nelle Funzioni Locali dove vi sono solo quattro sindacati rappresentativi, Fp Cgil e Uil Fpl detengono la maggioranza rispetto a Cisl Fp e Csa Ral, il contratto non viene sottoscritto”.

“Le rivendicazioni sono semplicissime – scrivono -. Un rinnovo che preveda in linea con i contratti privati: un aumento salariale che risponda al dato inflattivo; risorse per aumentare le assunzioni con un focus proprio sulla Polizia Locale e nei servizi per l’infanzia; sblocco dei fondi per la contrattazione, in base alle capacità di bilancio di ogni Ente; Welfare Aziendale con risorse aggiuntive a carico dei bilanci comunali in linea con la determina della corte dei conti Sezioni Riunite N.17 del 2024”.

“Oggi Cisl Fp e Csa-Ral – dichiarano le organizzazioni sindacali – sarebbero disposte a sottoscrivere immediatamente il Contratto Nazionale, senza risorse aggiuntive e senza pensare al superamento di norme che limitano gli accessi e non diano nulla in più a lavoratrici e lavoratori. Il paradosso non ha esitato ad arrivare nemmeno a Ferrara. Mentre, in linea con gli attuali dettami normativi tra cui il decreto legge PA, con le poche risorse a disposizione, Fp Cgil e Uil Fpl, nel nostro territorio, sono in attesa di risposte avanzate nelle sedi di Contrattazione, incontri appena iniziati, in merito a maggiori risorse per tutte le lavoratrici e i lavoratori, compresi Agenti e Ispettori di Polizia Locale, dall’altra vediamo aprire stati di agitazione, giustissimi e legittimi sui temi organizzativi. Sui temi economici invece, sempre per le regole attuali, crediamo non ci siano le condizioni per riconoscere risorse aggiuntive a qualcuno a discapito dei colleghi”.

“Per questo motivo restiamo fermi sulla sottoscrizione dei contratti perché queste nome vanno cambiate – continuano -. Altro paradosso che apprendiamo dalla stampa locale che vi è piena solidarietà ‘del tutto strumentale’ e diciamolo con fini esclusivamente propagandistici in vista delle Amministrative 2026. Troviamo le forze politiche che hanno contribuito, nelle passate legislature a creare un sistema che blocca le possibilità di accesso e di carriera all’interno degli Enti Locali, e chi sta governando il Paese, invece di dare solidarietà, non si adoperino per cambiare le norme e riconoscere i giusti riconoscimenti alle lavoratrici e lavoratori degli enti locali. A Comacchio l’Amministrazione per il momento non ha negato le richieste sindacali avanzate già dal gennaio scorso”.

“Noi diciamo che le risorse o sono per tutti e tutte le lavoratrici e i lavoratori o non lo sono per nessuno. L’aumento di una indennità per qualcuno non deve decurtare le risorse destinate agli altri colleghi – concludono -. Per questo motivo bisogna cambiare le norme. Quindi bene che i partiti che a Roma esprimono Maggioranza e Opposizione siano d’accordo nel cambiare le norme. Attendiamo fiduciosi quindi un Contratto nazionale e regole che riconoscano la giusta dignità e il giusto riconoscimento alle lavoratrici e ai lavoratori che quotidianamente erogano servizi alla cittadinanza”.

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