Cronaca
12 Giugno 2025
L’uomo, già noto per le sue deliranti accuse contro la premier, era stato denunciato dai familiari per minacce. Fermato dai carabinieri sotto casa del padre nonostante il divieto di avvicinamento

Arrestato il 51enne che diceva di essere perseguitato da Giorgia Meloni

di Redazione | 2 min

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Era già balzato alle cronache locali per le missive surreali inviate alla premier Giorgia Meloni, accusandola di averlo perseguitato e di avergli “rubato il Dna per rimanere incinta“. E ora ci torna nuovamente dopo che – nella serata di martedì 11 giugno, in una via del centro – i carabinieri lo hanno arrestato.

Protagonista della vicenda è un 51enne ingegnere ferrarese, finito in manette per aver violato il divieto di avvicinamento nei confronti dei propri genitori, che – nel 2024 – lo avevano denunciato per stalking dopo le continue mail minatorie inviate a loro dall’Inghilterra, dove ha vissuto per dodici anni.

Il provvedimento del divieto di avvicinamento gli era stato notificato dal gip del tribunale di Ferrara poche settimane fa, al proprio rientro in Italia, avvenuto lo scorso 8 maggio, a seguito di un’espulsione decisa dalle autorità britanniche, dopo che aveva scontato sei mesi di carcere per alcune condanne per aver infastidito i propri vicini di casa che abitavano al piano superiore del monolocale di proprietà, colpevoli – a suo dire – di fare troppo rumore durante l’intero arco della giornata.

Tuttavia, nonostante la misura cautelare, intorno alle 21 di martedì sera, è andato a citofonare a casa dei genitori, violando l’ordine del giudice. Immediata la chiamata al 112: una pattuglia è giunta sul posto in pochi minuti, bloccando il 51enne e facendo scattare le manette nei propri confronti.

Su disposizione del pm di turno, l’uomo è stato trattenuto nelle camere di sicurezza del comando provinciale dei carabinieri e durante la mattinata successiva (mercoledì 11 giugno) il giudice del tribunale di Ferrara – durante il processo per direttissima – ha convalidato l’arresto, condannandolo – dietro patteggiamento – a sei mesi di pena per la violazione delle misura cautelare.

Poi è stato rimesso in libertà.

“Il mio assistito – afferma il legale che lo difende, l’avvocato Alessandro Bignardi – in una situazione problematica e ieri dai genitori è andato malauguratamente per tentare una riconciliazione e chiedere aiuto in quanto in difficoltà. Non li ha incontrati né minacciati né importunati, e si è fatto arrestare senza nessun tipo di intemperanza”.

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