Berco. In 247 rischiano il posto di lavoro
Sono 247 i lavoratori che rischiano il licenziamento mentre per tutti gli altri rimane la volontà di Berco di revocare il contratto collettivo aziendale
Sono 247 i lavoratori che rischiano il licenziamento mentre per tutti gli altri rimane la volontà di Berco di revocare il contratto collettivo aziendale
Il sindaco Fabrizio Pagnoni interviene sulla decisione del board aziendale di avviare i licenziamenti: "Atti unilaterali pesantissimi. Chiederemo al governo di farsi portavoce di una istanza ufficiale di sospensione"
Otto ore di sciopero e di presidio davanti alle portinerie di Berco. Sono quelle che le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie dello stabilimento copparese hanno indetto per lunedì 10 febbraio, a partire dalle 6, contro "un atto irresponsabile e scellerato"
Dopo la notizia dell'avvio dei licenziamenti per i 247 lavoratori di Berco, la Regione Emilia-Romagna chiede al Ministero delle Imprese e del Made in Italy di coinvolgere i vertici della proprietà, la multinazionale tedesca ThyssenKrupp, già a partire dal prossimo tavolo di crisi convocato per giovedì 13 febbraio a Roma
"Con rammarico, siamo ad informarvi che nel pomeriggio odierno abbiamo proceduto con l’invio della comunicazione di apertura dei licenziamenti su base unilaterale; da oggi, pertanto, decorrono i 75 giorni massimi previsti dalla legge per poter ancora addivenire ad un accordo tra le parti, prima di procedere con i licenziamenti". Berco avvia dunque con queste parole la procedura dei licenziamenti che rischia di vedere coinvolti 247 lavoratori
Un maggiore accesso all’esterno, aree di esercizio dedicate e in un ambiente accogliente e su misura, più spazio disponibile e piani alimentari specifici in base all’età e alle fasi produttive.
Sono alcune delle novità finanziate dal nuovo bando della Regione dedicato al benessere degli animali, che mette a disposizione degli allevamenti zootecnici 5 milioni di euro per promuovere l’adozione di pratiche di gestione sostenibile, attente ai loro bisogni etologici. Il bando fa parte del Programma di sviluppo rurale 2023-2027 ed è rivolto ad agricoltori, singoli o associati, e ad enti pubblici registrati come operatori nell’Anagrafe zootecnica nazionale. Per presentare domanda, tramite l’applicativo Siag di Agrea, c’è tempo fino al 28 febbraio 2025.
“Con questo bando mettiamo a disposizione risorse concrete per supportare il settore zootecnico in una fase cruciale di transizione verso pratiche sempre più sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico– afferma Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura–. Si tratta di un passo importante per garantire condizioni migliori agli animali e per rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori, sempre più attenti alla qualità, alla sicurezza e all’etica nella produzione alimentare. Investire nella cura e nel benessere degli animali significa anche migliorare le produzioni, rafforzare la competitività delle nostre imprese agricole e promuovere un modello che coniughi innovazione e rispetto per l’ambiente”.
Le iniziative previste dal bando comprendono l’adozione di piani alimentari specifici per età e fasi produttive degli animali, il miglioramento della gestione della lettiera con registrazioni obbligatorie, l’aumento dello spazio disponibile per capo e il miglioramento delle condizioni di stabulazione. Inoltre, si promuovono l’accesso degli animali all’aperto, l’utilizzo di aree di esercizio dedicate e l’introduzione di materiali di arricchimento ambientale per soddisfare i bisogni etologici degli animali.
Gli impegni devono essere attuati ‘a pacchetto’: il pacchetto 1 riguarda la “Sostenibilità ambientale”, ovvero gli interventi sui piani alimentari e sulla gestione delle lettiere; il pacchetto 2 è inerente al “Benessere animale”, che si focalizza sul miglioramento degli spazi, sull’accesso all’aperto e ad aree di esercizio, e sull’arricchimento ambientale.
I requisiti richiesti di benessere animale devono essere rispettati per l’intero allevamento e per ciascuna categoria di animali allevati (giovani, adulti, produttivi o non produttivi). Le risorse saranno erogate in base alle Unità Bovino Adulto (UBA) allevate e varieranno in funzione della tipologia di animale e degli impegni sottoscritti. Per i bovini da latte, ad esempio, il pacchetto 2 prevede un contributo di 60 euro per UBA.
Le domande di pagamento dovranno essere rinnovate annualmente. L’impegno coprirà un periodo di cinque anni, dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2029. Tutte le informazioni e i dettagli tecnici sui requisiti e sulle modalità di partecipazione sono disponibili sul sito istituzionale della Regione Emilia-Romagna nella sezione dedicata alla zootecnia.
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