di Elena Coatti
Proseguono con grande successo le assemblee su salute e sanità di Michele De Pascale. Giovedì 8 agosto è toccato a Ferrara presso la sala dell’Hotel Astra, troppo piccola per contenere tutti i partecipanti. “Vi ringrazio perché ho vinto una scommessa – confessa il candidato di centrosinistra e civici alla presidenza della Regione Emilia-Romagna -. Mi dicevano che fare campagna elettorale ad agosto sarebbe stato un fallimento, invece ai cittadini emiliano-romagnoli interessa parlare di sanità”.
Obiettivo di questi incontri è, infatti, presentare un “documento aperto”, composto di dieci punti a tema salute che De Pascale intende discutere con la cittadinanza, con le organizzazioni sindacali, con le associazioni dei malati e con il mondo del volontariato che opera a supporto del Servizio sanitario regionale. “I dieci temi, che già abbiamo iniziato a modificare grazie a questi incontri, vogliamo diventino il nostro programma elettorale a metà settembre”, afferma il candidato. Al suo fianco, il sindaco di Argenta Andrea Baldini conviene sulla necessità di rimettere al centro la sanità, affermando come ci sia bisogno di “scrivere insieme qualcosa di nuovo in una provincia alla quale, oltre alle vicende travagliate che subisce il Sistema sanitario nazionale, si aggiungono i problemi locali”.
“Il Ssn è vicino alla soglia del collasso – prosegue De Pascale -. Siamo chiamati a una battaglia politica per il suo finanziamento, ma con una premessa: se il centro sinistra vuole essere critico nei confronti di questo Governo, deve essere anche autocritico”. Il candidato ricorda che alle spalle “abbiamo un decennio in cui hanno governato tutti” e il finanziamento alla sanità pubblica “non è mai stato la priorità di azione”. Consapevole che si tratta di un obiettivo molto sfidante, De Pascale resta fiducioso. “Gli emiliano romagnoli sono i cittadini che più si curano, anche nelle zone di confine, e la nostra è la Regione più attrattiva a livello nazionale – dichiara -. Lezioni da altri modelli non ne prendiamo, né siamo interessati a trasferirci di là dal Po e questo lo difenderemo con forza”.
Nonostante i dati positivi del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, “davanti a un cittadino con dodici ore di fila al Pronto soccorso, non gli diremo mai che la media nazionale è di venti”. “L’operatore che ha perso il senso di appartenenza dopo il Covid – continua il candidato -, in questa campagna prima e lavorando con il Governo poi, lo faremo sentire protagonista di questa grande sfida collettiva per garantire a tutte e tutti il miglior standard di cure possibili sul pianeta terra”. Per questo i primi punti del documento sono promozione e prevenzione della salute, non solo fisica ma anche mentale garantendo supporto psicologico nelle età più fragili.
“Più sei povero, poco istruito e solo e più è probabile che ti ammali. Promuovere la salute vuol dire ridurre il rischio di malattia”, ribadisce De Pascale. “Abbiamo bisogno di una regia complessiva e di un assessorato più forte e strutturato dal punto di vista tecnico per portare il sistema sanitario al suo miglior livello”. Così, il candidato propone una rete ospedaliera connessa con l’intero territorio formata da più specialisti capaci di “rassicurare il paziente durante la visita medica, senza liquidarlo in dieci minuti”. Infine, sarà necessario “sperimentare nuovi modelli di integrazione tra l’azienda ospedaliera e l’università”, auspicando una maggiore sinergia tra i due ambienti.
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