Il segretario comunale del Partito democratico si è dimesso. Lo ha fatto alla prima occasione utile, quella dell’assemblea comunale che doveva fare i conti con la cocente sconfitta subita alle elezioni di giugno.
Una mossa, quella delle dimissioni, che ha colto di sorpresa molti dei presenti, tanto che pare non fosse stata anticipata nemmeno alla stessa squadra del Pd comunale. Anche perché in una recente intervista Talmelli aveva detto che riteneva di non ritenere di dover invertire la rotta nonostante la schiacciante batosta che Alan Fabbri con la sua lista avevano assestato alle illusorie aspettative del centrosinistra.
E invece ora, complice una serie di critiche sull’operato del segretario comunale piovute nel corso dell’assise, Talmelli ha deciso di mettere sul tavolo le proprie dimissioni. E lo ha fatto senza nascondere una visibile commozione che ha accompagnato questa sua volontà.
Il segretario dimissionario ha comunque rivendicato il fatto che lui i due principali ‘obiettivi di mandato’ che chiedeva la segreteria li aveva raggiunti. Vale a dire allargare il più possibile la coalizione attorno al candidato e individuare un candidato sindaco civico.
Ma la cruda realtà dei numeri, quelli che hanno visto una differenza di oltre 6mila voti tra europee e comunali, hanno inchiodato – nonostante “un vistoso calo di tutti i partiti nazionali e un avversario che non ha paragoni in tutta l’Italia per capacità di marketing politico e di spesa di propaganda politica” – l’ormai ex segretario alle proprie responsabilità politiche.
Responsabilità che ha provato a condividere con il segretario provinciale Nicola Minarelli. Cosa avrà in mente di fare quest’ultimo appartiene però ad altro consesso, quello provinciale appunto. E la direzione, che doveva essere convocata lunedì, è slittata ad altra data.
“Il Pd ha una nuova classe dirigente in grado di continuare a camminare – è il commento di Talmelli -, partendo da solide basi. Lascio un Pd al 31%, primo partito in città, presente sul territorio anche con la Festa dell’Unità e con i conti in ordine”.
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