Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Si è schiantato sui prati di Palmirano, a poche centinaia di metri dall'ospedale di Cona, un ultraleggero guidato da un uomo di 66 anni. La chiamata ai vigili del fuoco e alla Polizia di Stato è arrivata intorno alle 11.45. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio
Fondamentale per la sentenza è stato il riconoscimento dell'assenza di "problematiche relative alla meritevolezza". La libera professionista non aveva infatti contratto debiti in modo irresponsabile, ma era stata travolta da eventi esterni ritenuti a lei non imputabili
In una situazione umanitaria per cui a livello globale sono 120 milioni le persone costrette alla fuga (dall’ultimo report dell’Agenzia Onu per i rifugiati), l’8 novembre a Ferrara si è ripartiti dalla realtà locale per tratteggiare un quadro delle tutele previste per i minori stranieri non accompagnati
Caro Sig. sindaco, Mi permetto di darti un suggerimento sui “maranza”. Penso che quelli coinvolti non siano più 50 e se sono di più non superano i 100. Ti suggerisco di riceverli uno per uno nella Casa Comunale. Chiedi il loro nome e chiamali così. Fatti raccontare dove abitano e come vivono
“Che cos’ha fatto questa amministrazione per il lavoro giovanile?” È la domanda che si pone la segreteria comunale del Pd estense con Sara Manservigi (referente lavoro), Cora Talmelli (referente sviluppo) e Giada Zerbini (referente politiche giovanili) a seguito dell’ultimo rapporto sul “Benessere equo e sostenibile”. Questo infatti riconfermerebbe “con forza quanto già emerso dai dati Ires, Anci, Upi e Istat e cioè che Ferrara è l’unica città in regione che non cresce”. Un quadro che innesca “una preoccupante situazione di fragilità dell’occupazione ferrarese che colpisce soprattutto donne e giovani”.
Stando a quanto riportano i dati del rapporto Il benessere equo e sostenibile nella provincia di Ferrara che raccoglie dati Istat elaborati all’interno del Bes delle province, aggiornati al dato più recente elaborato dall’Istat (nei casi di seguito il 2022), nota che “i Neet ( giovani tra 15-29 anni che non studiano e non lavorano) salgono al 17,7% contro il dato medio regionale del 12,2%, la disoccupazione giovanile al 17% contro l’ 8,9% in regione”. C’è poi “un divario salariale notevole, oltre a un importante calo demografico che si attesta al -3%”.
I dati riportati finora, è bene ricordare, sono provinciali e non comunali. Se però si guarda alla giunta Fabbri, secondo i dem “non ha saputo cogliere positivamente le opportunità derivanti dai programmi regionali Garanzia Giovani e Gol, come ad esempio il finanziamento dei tirocini formativi a beneficio delle aziende ospitanti”.
I dem fanno poi notare il “persiste il problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, problematica che a Ferrara riguarda un’impresa su due. Infatti, le imprese dicono che il lavoro c’è, anzi è aumentato, ma spesso bisogna far fronte al ricambio generazionale negli organici e non trovano candidati qualificati o disponibili ai posti vacanti. È pur vero tuttavia che i sindacati denunciano da tempo una condizione reale di disoccupazione giovanile unita a vaste aree di lavoro nero nel turismo, edilizia, agricoltura e ristorazione”.
“Le organizzazioni datoriali e la Cciaa – aggiungono Manservigi, Talmelli e Zerbini – ci dicono che le figure ‘introvabili’ sono in ambito impiantistico, nella produzione meccanica e nei servizi. Oltre a questo, esistono carenze in materia di competenze digitali che, insieme alle nuove sfide sull’intelligenza artificiale, richiedono agli enti di formazione professionale di rispondere ai fabbisogni di personale nelle aziende. In questo il governo locale è chiamato a potenziare la rete attiva sul territorio, pubblica e privata, aumentando gli sportelli informativi per i giovani e facendo un’opera divulgativa direttamente nelle scuole”.
Preoccupazione per “lo spopolamento dei giovani da Ferrara”, “un fenomeno massiccio che interessa ancora di più le frazioni” e per contrastare il quale “bisogna garantire la presenza di scuole e microimprese di prossimità che possano rendere autosufficienti quelle aree, abitate per lo più da anziani e in via di desertificazione”. Per le politiche di sviluppo economico “servirà grande autorevolezza per insistere sulle opere di collegamento stradale e ferroviario verso Bologna e il porto a Ravenna, nonché un’accelerazione sul progetto Zona Logistica Semplificata”.
Una mossa auspicata sarebbe quella di “investire per la risoluzione del problema abitativo, riqualificando edifici già esistenti (di proprietà del comune) e di nuovi studentati, condizioni basilari per cui i giovani scelgano Ferrara”. I dem hanno infatti “più volte ribadito che occorre intercettare le risorse del Pnrr per creare nuove progettualità e non per lacune di tipo ordinario”.
“Il solo rifacimento degli asfalti – attaccano – non ci porterà a un’economia sana nel 2070. Dov’è la garanzia del diritto allo studio e agli alloggi per diventare cittadini partecipi della città e consentire di formare una famiglia? Una città incapace di dare opportunità e fornire un progetto a lungo termine significa che si sta giocando il futuro delle nuove generazioni, oltre alla stabilità di quelle presenti”.
Questa città si confermerebbe quindi “impreparata e non attrattiva per i giovani” mentre “alla luce di questi dati, che necessariamente coinvolgono la nostra città, come Segreteria dell’Unione Comunale riteniamo che non sia stato fatto abbastanza per le politiche giovanili e che i giovani paiono essere i grandi dimenticati dalla politica ferrarese”.
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