di Gianna Perinasso
Rispettosa e attenta a tutte le misure di prevenzione, mi sentivo forte e inattaccabile: ugualmente il virus mi ha colpita in modo così devastante da essere ricoverata. La polmonite mi accorciava di giorno in giorno il respiro, l’ossigeno sembrava non bastare più: nuova tac, consulto e trasferimento da un ordinario reparto Covid a Unità operativa Pneumologia.
E’ per questo personale sanitario, equipe di dirigenti medici, infermieri, operatori sanitari che scrivo e ho urgenza interiore di esprimere e comunicare le parole che restituiscano e fissino il valore di ogni loro gesto, sguardo, attenzione, sostegno, cura, riguardo, comprensione, ma soprattutto competenza e abilità professionali: di fronte alla paura mi trasmettevano fiducia, volontà di reagire e lottare, per riprendermi la vita con la passione e la determinazione che leggevo nei loro occhi. Una passione che, come insegnante, conosco e che onora gli uomini non offuscati, che svela l’umanità di cui siamo capaci quando ci prendiamo cura di un altro essere umano che non conosciamo ma in cui ci riconosciamo: ci vuole coraggio e forza di fronte alla fragilità. Chiusi in camici, scafandri, occhiali, doppia mascherina, visiera, triplo strato di guanti, sudati e affaticati, con visiera appannata, ma sempre presenti, vigili, attenti e sensibili…..in loro ho riconosciuto la libertà di pensiero dell’uomo, la negazione
dell’indifferenza e grazie a loro mi sono ritrovata, ho lottato per riprendermi il respiro e la vita.

Di fronte all’immensità di questo sentire non potevo restare sopraffatta e senza parole per testimoniare e raccontare ed inchinarmi con gratitudine e ammirazione verso i medici e il personale che, senza essere eroi o angeli, sono uomini che credono nell’uomo, se ne prendono cura e di fronte alla debolezza di un essere inerme e sconosciuto, lottano e, anche se stremati psicologicamente e affaticati da turni difficili, compiono il loro dovere con lucidità e generosità testimoniando un valore morale continuo.
Come possiamo noi restare indifferenti, nasconderci e non volere sapere e prendere consapevolezza del mondo di sofferenza e pena oltre i muri di un ospedale, in nome di stanchezza e voglia di ritorno alla normalità ? Cerchiamo almeno di mantenerci uomini di coraggio e di rispetto verso chi compie il proprio dovere tutti i giorni con dedizione, costanza e abnegazione.
E’ stata un’esperienza indelebile e le parole erano necessarie per rivelarla e scolpirne il pensiero, testimoniare a chi legge la mia riconoscenza e profonda ammirazione, perché un grazie non può bastare.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com