Cronaca
10 Maggio 2018
Il 32enne, reo confesso dell'assassinio di Marcello Cenci, ha assunto sostanze la notte di Capodanno all'interno dell'Arginone

ESCLUSIVA. Eder, in carcere per l’omicidio dell’amico, fa festa in cella con la droga

di Marco Zavagli | 2 min

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In attesa del processo a suo carico per l’omicidio avvenuto a Valencia dell’amico Marcello Cenci, già trasferito dal carcere di Imperia a quello dell’Arginone di Ferrara, Eder Guidarelli, 32 anni, si è concesso il ‘lusso’ di un festino a base di droga.

Il fatto – appreso in esclusiva da Estense.com – è avvenuto la notte di San Silvestro. Guidarelli trova misteriosamente della sostanza stupefacente in carcere, la assume e festeggia l’ultimo dell’anno insieme al compagno di cella. In realtà nemmeno la cerca, se la vede servita “sul tavolo”.

Eder l’assume e si altera. Poi, in circostanze non precisate, avrebbe aggredito un agente di Polizia penitenziaria, fatto che gli sarebbe costato l’arresto in carcere. Il tanto incredibile quanto inquietante episodio è emerso durante l’interrogatorio in carcere del 9 febbraio, quello in cui dopo mesi di negazioni il 32enne confessa l’omicidio di Marcello Cenci.

Davanti ai magistrati Alberto Savino, titolare del fascicolo sull’omicidio, e Ombretta Volta, che segue invece l’episodio di Capodanno, l’indagato racconta che quella sera ha assunto “un qualcosa”, ma non si ricorda nulla di quanto avvenuto dopo.

Non è stato nemmeno in grado di precisare quale sostanza abbia preso, ipotizza anfetamina. Sa solo che l’ha inalata o fumata (“l’ho pippata”). Eder sostiene che non fosse cocaina quella “roba sul tavolo” “a disposizione”. “Era il giorno di Capodanno, quindi facevamo socialità” spiega, senza lesinare qualche risatina. “Ero in depressione e ho detto dai facciamo festa”. E le guardie? “Le guardie c’erano però erano… non è che stavano lì a guardarti così”.

A parte questi particolari, Eder ribadisce che lui e il suo compagno non ricordano nulla della serata, si sono ritrovati in cella di isolamento quando si sono risvegliati la mattina dopo. Solo allora saprà di aver aggredito un agente di polizia penitenziaria e di essere accusato di resistenza a pubblico ufficiale.

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