
Mark Kostabi. Foto di Kworldwiki/CC BY SA 4.0
Tre anni di reclusione e 150 euro di multa. È questa la pena richiesta dalla procura per tre persone accusata di aver messo in vendita tre quadri contraffatti dell’artista Mark Kostabi.
Imputati sono Massimiliano Nardini, Claudio e Alan Albini (questi ultimi due difesi dall’avvocato Fabrizio Carletti).
La denuncia era partita direttamente dall’artista che aveva visto il suo nome in alcuni quadri in vendita su eBay, di cui però ha totalmente disconosciuto la paternità: lui quei quadri proprio non li ha mai fatti.
Ma è un processo che presenta non pochi problemi, a partire dal fatto che quelle opere non sono mai state trovate, dunque mai fatte oggetto di una perizia per verificarne l’effettiva autenticità. Inoltre nessuna vendita è stata mai effettuata in concreto. La vendita dei falsi Kostabi – che, ovviamente, in questo caso è ancora presunta – è però qualcosa che l’artista di fama internazionale conosce bene, dato che viene sfruttata la modalità di produzione delle sue opere, effettuata tramite una ‘bottega’ come i grandi maestri del passato, in cui i suoi collaboratori realizzano i progetti da lui pensati e sui quali lui poi appone la firma finale. In più però c’è anche un titolo e, soprattutto, un codice di riconoscimento. Che, in questo caso, non è possibile verificare.
Le indagini portarono comunque ad associare sia l’account eBay che il conto corrente a Nardini che però di quella vendita ha sempre affermato di non saperne nulla. Il dito venne allora puntato (anche) contro altre due persone: Claudio e Alan Albini, padre e figlio, dal cui indirizzo sarebbero partite le spedizioni di altre opere.
Un caso non semplice da risolvere e forse anche per questo la richiesta di condanna da parte dell’accusa si è tenuta molto bassa. Al giudice la parola finale: la sentenza è prevista per il 20 marzo.
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