di Federica Pezzoli
Occhiobello. È stato lo stile visionario, acrobatico, inconfondibile di Alessandro Bergonzoni a chiudere con un tutto esaurito venerdì 3 marzo la stagione di prosa del Teatro Comunale di Occhiobello.
Il celebre monologhista bolognese ha portato sulle rive del Po il suo quattordicesimo spettacolo “Nessi”: un ulteriore sviluppo della sua indagine dell’umano e di ciò che gli sta intorno, un testo sulla necessità, sull’urgenza di collegarsi con altre vite, esperienze, non necessariamente e solamente umane.
Si inizia al buio: la voce di Bergonzoni ci racconta di un salvataggio, di un uomo rimasto solo e al buio e di un altro che cerca di aiutarlo, dandogli supporto psicologico e consigli pratici. “Hai una pila?” “Si ho una pila.” “Allora usala!” “Ma è una pila da infilare nella pila, non una pila pila!” Poi il palco si illumina e appaiono delle incubatrici: quello a cui stiamo assistendo è un salvataggio o una nascita? Perché se “la donna è incinta, l’uomo è sempre in procinto. Nasci uomo!”
Si ride fin da subito, in un imprevedibile, studiatissimo percorso di frasi a zig-zag, con ogni parola che apre la porta alla successiva. In un’ora e trenta di monologo fittissimo – anche se in realtà si ha l’impressione che spesso dialoghi con il pubblico – Bergonzoni, giocoliere delle parole, crea immagini e nessi, appunto, fa emergere nuove possibilità di esistenza verbale, costruzione lessicale, portando alla luce nuovi significati: “Che ragione c’è? Conosciuta nessuna, ma sconosciuta?”, ecco ciò che interessa all’attore. “Al funerale dei vivi nessuno è triste, non ci sono neanche i ceri, ci sono solo i ci sei”. “Ho tutta la vita davanti!” “Ecco allora perché stai così indietro? Vai avanti, vai avanti!” “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore… È l’ombelico!” “E perché quando succede un incidente si chiama il perito? A cosa serve un morto?” “L’apoteosi sarebbe avere un perito vigile!”
Meglio parlarne con “Don-ando, il prete più generoso che c’è, che fa parte dell’ordine dei gerundi”. Non mancano le accelerazioni folli, nel corso delle quali l’attore si mette inspiegabilmente a discutere con se stesso, passando senza sosta dal russo, al russo-croato ubriaco, al moicano, al giapponese. Bergonzoni salta, si dimena, gesticola, si spettina: è come se i suoni, le parole, i significati e i significanti volessero uscire non solo dalla bocca, ma da tutto il suo corpo, dalla punta dei piedi fino a quella della scarmigliata capigliatura. E si possono cogliere anche alcuni strali verso la rete per eccellenza: costruire relazioni “suin-ternet, non è un concetto suino?” Oppure verso l’altro media dominante nel nostro tempo: la tv. “Salve! Sono un ascoltatore di Trapani”, “E’ molto che ascolta trapani?” “Vi parlo da Mosca”, “Ma perché ci parli da mosca, ma parlaci da uomo, no?” “Bisogna smettere di guardare, bisogna essere”, bisogna “fare nesso sempre, ovunque, con tutti, nei posti più strani e a tutte le ore, senza precauzioni, senza contraccezioni!” La logica di “Nessi” è, all’apparenza, sempre la stessa: il lucido smontaggio di ogni logica.
Tuttavia, in questo assennato e dottissimo esercizio del non-senso si insinua una nota di inquietudine: si parla, in perfetto stile bergonzoniano, della morte, dei tanti modi di morire, e si parla dei legami, dei nessi, appunto, fra le nascite e le morti, del ciclo dell’inizio e della fine: “Siamo soliti dire che siamo pronti a morire, ma siamo pronti a vivere?”
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com