
Luigi Vitellio
Io sono più trasparente di te. Sembra il remake della commedia “Lui è peggio di me” con Pozzetto e Celentano. È invece la nota della segreteria del Partito democratico di Ferrara che irride il Movimento 5 Stelle dopo l’articolo di Estense.com sulle donazioni via paypal. A firmarla è Luigi Vitellio. Che apre il suo commento all’insegna dell’hashtag #trasparenza. Per poi far sapere che “il Pd di Ferrara ha una sezione del sito che conta gli iscritti e traccia l’autofinanziamento. Chi versa al Pd può farlo su conti correnti intestati e che c’è un comitato di tesoreria che controlla conti e bilanci e non una persona fisica che incassa, registra e controlla”.
La sezione del sito però altro non è che una immagine con sopra scritti numero di tessere e donazioni incassate. Nel momento in cui scriviamo la “foto” è ferma a 80.700 euro. Chi e quanto abbia versato non è dato sapere. Non è presente nemmeno un link a un rendiconto che possa andare oltre alla mera grafica statica del contatore. Vedere alla pagina internet per credere.
Vitellio prosegue sbeffeggiando i “paladini della trasparenza (M5S estensi)”, che “non hanno uno statuto registrato ma trovano i soldi per registrare il marchio”. “Forse – conclude – questo succede quando la democrazia dal basso viene sostituita da una decisione di marketing di una società”.
Eppure, in fatto di trasparenza, qualche interrogativo è lecito porselo. I militanti attendono ancora dal marzo del 2015 i risultati del questionario commissionato dalla stessa federazione provinciale per tastare il polso dei propri iscritti. Risposero in 600 su 4300. Quei risultati dicevano che il 23% del campione vorrebbe essere più informato riguardo alle decisioni prese dalla segreteria; il 21% preferirebbe venire edotto sulla gestione economica; il 20% sui documenti programmatici, il 10% sul curriculum dei dirigenti, il 9% sui verbali delle assemblee, il 4% sulla gestione delle feste e l’1% sull’anagrafe degli eletti.
Ma quelle percentuali gli iscritti le hanno apprese solo grazie a un articolo di Estense.com.
Vero è che si parlava della precedente segreteria. E proprio l’attuale leader provinciale dei dem, in sede di intervista pubblica, assicurò che i conti in casa sua erano chiari e visibili a tutti. Quanto al suo stipendio, Vitellio dichiarò di recepire 900 euro al mese anche a fronte dell’emergenza occupazionale in cui versavano tre dipendenti, contro i circa 1900 che prendeva il suo predecessore Paolo Calvano. Ad oggi, però, comitato di tesoreria a parte, pochi conoscono se quella cifra corrisponda al vero, atti di fede a parte. Fonti dem lamentano anche la mancanza di voci analitiche nei bilanci. Altri interrogativi riguardano gli emolumenti di chi si occupa dell’organizzazione, della stessa tesoreria, della comunicazione.
Insomma, non è proprio – senza voler insinuare alcunché – il quadro della classica casa di vetro.
“Noi a differenza dei Cinque Stelle – è la replica diretta di Vitellio – approviamo, anche se non saremmo obbligati, un bilancio e non abbiamo problema a mostrarlo a chi ce lo chiede. Tutti i bilanci sono visibili da parte dei nostri iscritti. I bilanci vengono approvati dalla direzione e controllati dal comitato di tesoreria (composta da sette persone che fungono da organo di controllo). A breve approveremo direttivo e consuntivo e tutti i dati saranno noti”.
Quanto al “nostro conto corrente, così come quello dei circoli, è intestato a personalità giuridiche e tutti possono avere la tracciabilità delle donazioni. Non c’è nulla di segreto. L’unico obbligo che abbiamo è quello di comunicare i contributi superiori ai cinquemila euro. Sotto i cinquemila non c’è alcun obbligo, ma anche in questo caso non abbiamo nessun problema a mostrarli. Potete tranquillamente parlare con il tesoriere così come può farlo ogni iscritto”.
Un’opportunità che probabilmente ignora la stragrande maggioranza degli iscritti, visto che sul sito non ci sono indicazioni in merito e nelle assemblee non si ricordano accenni a questa facoltà. Rimane il fatto che tra pubblico e accessibile c’è una certa differenza. Una sottile linea di demarcazione che, in certe case di vetro, chiamano trasparenza.
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