Comacchio. Batteri fecali a Porto Garibaldi? C’è chi sta ben peggio. Gli 863 metri compresi nel divieto di balneazione emesso dal sindaco di Comacchio sono ben poca cosa rispetto al resto della costa emiliano-romagnola.
A seguito del monitoraggio periodico effettuato sui 93 punti di prelievo della costa emiliano-romagnola e delle copiose piogge degli ultimi giorni, è stato infatti riscontrato come alcune aree dei Comuni di Rimini, Riccione, Cattolica e Comacchio non siano momentaneamente idonee per la balneazione. Per quanto riguarda Porto Garibaldi, “l’acqua di balneazione – fa notare l’amministrazione – interessa un breve tratto della spiaggia di Porto Garibaldi. Il superamento di alcuni valori previsti per legge, ha comportato l’immediata adozione di una ordinanza per la chiusura temporanea della balneazione, sino al rientro dei parametri indicati”.
Già martedì l’Amministrazione Comunale ha eseguito di iniziativa altri prelievi facoltativi, privi comunque di valore legale (e lo stesso è stato fatto ieri), al fine di monitorare costantemente la situazione. Il nuovo prelievo ufficiale da parte di Arpa verrà eseguito questa mattina (mercoledì), anche se “va sottolineato come le risultanze del campione eseguito ieri pomeriggio dai tecnici dell’amministrazione comunale hanno evidenziato il progressivo miglioramento del parametro”.
“Considerato che nella nottata scorsa sono state registrate nuove precipitazioni – aggiunge il Comune -, soprattutto nell’entroterra, attendiamo in via preventiva le nuove analisi per avere ulteriori riscontri in tal senso. È una situazione che riguarda soltanto meno del 4% delle acque comacchiesi e che a seguito delle nuove normative europee impone ad Arpa controlli puntuali e chiusure preventive in genere di poche ore ed il superamento dei valori di legge è verosimilmente connesso agli eventi atmosferici intensi dei giorni scorsi, con la conseguente piena dei fiumi”.
Il monitoraggio dei punti interessati proseguirà fino alla risoluzione del problema, che l’amministrazione lagunare considera “del tutto occasionale e connesso alle precipitazioni atmosferiche degli ultimi giorni”. “Questa procedura da Comacchio fino a Rimini è ormai standardizzata e mira a tutelare la salute dei bagnanti – conclude il Comune -. Già a fine maggio era stata adottata per poche ore su ben 17 tratti di litorale da Ravenna fino Rimini, dunque non deve in alcun modo suscitare inutile allarmismo. Il sindaco Marco Fabbri, attraverso i propri uffici, darà altrettanto tempestiva comunicazione circa il termine del divieto”.
Anche Giuseppe Carli, presidente Stabilimenti balneari di Porto Garibaldi, fa un appello a non cadere nell’allarmismo, sostenendo che “le analisi andrebbero fatte dove la gente fa il bagno e non in prossimità di scarichi fognari. Andiamo verso una agricoltura intensiva dove si usano molti mangimi e fertilizzanti di natura animale. Così si rischia di amplificare situazioni normali e di vedersi chiudere la spiaggia un giorno su due”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Marco Magnini, presidente Cooperativa Bagnini Estensi-Spina, che ricorda come “si tratta di un campione su 93 effettuati lungo la costa. Ora si sconsiglia la balneazione solo per precauzione, dal momento che le analisi fatte in proprio dal Comune darebbero già segni di netto miglioramento. Quella odierna è una situazione completamente diversa da quella capitata due anni fa. È una cosa da niente. Purtroppo in corrispondenza di forti acquazzoni possono venire alterati certi valori”.