Cronaca
24 Gennaio 2015
Il ruolo morale del giornalismo discusso nel giorno del patrono San Francesco di Sales

Negri: “La stampa è un grande strumento per difendere i diritti”

di Marco Zavagli | 3 min

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“Ricostruire la persona umana; La comunicazione al servizio dell’uomo e della comunità” è stato il titolo dell’incontro organizzato in Arcivescovado in occasione della festa regionale di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Presenti, diversi esponenti del mondo giornalistico della regione, in particolare di matrice cattolica.

Un opuscolo della Santa Sede riporta il messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale della comunicazione sociale: “L’informazione è importante ma non basta, perché troppo spesso semplifica, contrappone le differenze e le visioni diverse sollecitando a schierarsi per l’una o per l’altra, anziché favorire uno sguardo d’insieme”.

mons. Luigi Negri (arcivescovo di Ferrara-Comacchio

“Il nostro lavoro è un servizio per la comunità – ha esordito Alessandro Rondoni, direttore dell’Ufficio regionale Comunicazioni Sociali -. È un lavoro comune, dove dobbiamo abitare i luoghi della comunicazione”. Il cammino che attraversa questi luoghi impone l’etica professionale. Secondo Alberto Lazzarini (giornalista e consigliere dell’ordine) essa è “un invito a interrogare la propria coscienza su ciò che facciamo e sulla sua ricaduta”.

Antonio Farnè (presidente regionale Ucsi) è sulla stessa linea: “Ogni giornalista deve sentirsi al servizio della società.” L’informazione è intesa come “diritto e non merce”. Un diritto che investe le persone di un ruolo “dalla portata missionaria”.

unnamed (12)Ad essere celebrato, è anche il 60° anniversario del settimanale di informazione “La Voce”. Don Massimo Manservigi (direttore dell’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali), ricorda con piacere i 17 anni di esperienza professionale con la testata. “Una storia iniziata con impegno, nel vivere il territorio e le tematiche sociali. È stato un fattore determinante di questa continuità la nascita di “un grande gruppo” di collaboratori, sostenuto dal legame di amicizia”. Non solo: “Sono state portate dentro persone con grandi competenze. Ci vuole grande passione per entrare in un mondo così complicato”.

È il mondo del giornalismo sociale, composto da voci anche fuori dal coro, in cui la realtà cattolica si sta confrontando sempre di più. Questo, in parte, grazie ai nuovi media. L’obiettivo è “risultare vincenti con pochi mezzi”. Qui, viene ricordato come le istituzioni religiose non usufruiscano di fondi pubblici per la produzione di fonti di informazione. Gli addetti della categoria, vedono i contributi non tanto come “un regalo”, bensì “un sussidio”. “L’informazione, in quanto tale, non può essere paragonata ad una merce qualsiasi”.

Lazzarini riporta i “falsi miti con cui la nostra società vede i giornalisti”, dati alla mano. L’idea del giornalista ricco che decade alla luce della “crisi del settore che ha falcidiato 634 posti di lavoro negli ultimi mesi”, come riporta Farnè.

A chiudere gli interventi, il vescovo Luigi Negri, che esprime il concetto di moralità secondo il contenuto di un’opera di Aristotele: “Uno splendido libello, la cui idea di fondo è questa: la moralità è mantenere la verità particolare nell’orizzonte della verità totale. Voi (rivolto ai giornalisti) avete questa verità. La cercate, la desiderate, questo è l’orizzonte in cui si ricostruiscono i fatti. La stampa è un grande strumento per difendere i diritti”.

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