di Giada Magnani
Argenta. E’ stato cappellano a Portomaggiore, quindi parroco di San Biagio di Argenta, dal 1968 sino al 1979, dove di lui si conserva ancora un ricordo indelebile, quindi a Lido Adriano e Porto Fuori di Ravenna, dove ha svolto il suo ministero pastorale per 40 dei suoi 61 anni di sacerdozio.
Don Marco Cavalli è scomparso sabato scorso, all’età di 86 anni. I funerali si sono svolti ieri nella piccola località balneare della costa romagnola. Le sue spoglie ora riposano nel cimitero del suo paese natale, sui monti di Campese, frazione di Bassano del Grappa.
Al tempo l’allora vescovo della città metropolitana di Ravenna-Cervia, mons. Ersilio Tonini lo comandò a Lido Adriano. Un incarico che il prete accettò di buon grado, nonostante dovesse celebrare le funzioni religiose in un residence marittimo. La chiesa infatti non c’era. Fu edificata nel 1987, intitolata a San Massimiliano Kolbe, costruita con la benedizione di Papa Giovanni II°, che posò la prima pietra.
Fu realizzata grazie alla dedizione ed all’inesauribile impegno di Don Marco, la collaborazione di tanti e la donazione di una benefattrice del posto: la contessa Anna Maria Chiericati.
Don Marco sognava anche di allestire sul campanile una croce luminosa per i naviganti. La sua scomparsa ha destato grande cordoglio e commozione anche nel portuense e nell’argentano, soprattutto a San Biagio la cui comunità ha elargito anche offerte in sua memoria, tuttora aperte, a favore dell’istituto scolastico locale.
“Sono il parroco di tutti, anche di chi non viene a messa”, è la frase che ripeteva spesso insieme ai suoi inviti all’amore fraterno ed al compimento della carità cristiana. Prediligeva stare in mezzo alla gente, che menziona nel suo testamento spirituale rivolto soprattutto agli ultimi, ai poveri e bisognosi, ai bambini, ai giovani come agli anziani cui, come si legge in sintesi nel documento letto durante il funerale “ho voluto loro tanto bene”.
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