Cronaca
23 Ottobre 2020
Alessandro Cortesi negò di aver visto il suo capitano picchiare il figlio dello sponsor di allora

Falsa testimonianza. Condanna in appello per ex giocatore della Spal

di Redazione | 2 min

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La Corte di Appello di Bologna ha confermato la condanna a un anno e quattro mesi per falsa testimonianza per l’ex giocatore della Spal Alessandro Cortesi, 33 anni.

L’ex calciatore aveva testimoniato il falso nel processo a carico del suo capitano di allora, Fernando Luis Centi, imputato a sua volta di lesioni per aver picchiato Andrea Santini, figlio dell’ex numero uno di Carife Alfredo, sponsor biancazzurro nella stagione 2008-2009.

Centi venne condannato (loa sentenza è già passata in giudicato) e Cortesi fornì una ricostruzione che secondo il giudice di allora era troppo difforme dalla realtà emersa nel processo e troppo a favore delle tesi difensive: disse di non aver visto la zuffa, affermando di aver “visto Santini che lo ha spinto sulla faccia, Centi è caduto per terra e si sono scontrati. A quel punto sono intervenuto per separarli”. Nessun accenno ai tre pugni, nonostante Santini jr venne ritrovato dai carabinieri in piazza Ariostea con il volto gonfio e grondante sangue.

Quella notte costò a Santini (costituitosi parte civile anche in questo processo tramite l’avvocato Marco Linguerri) 25 giorni di prognosi, il tutto per aver richiamato Centi – che era ubriaco – a mantenere un comportamento consono all’onore della società di cui portava la fascia di capitano. Il giocatore si difese dicendo di essere stato aggredito, ma venne condannato a 6 mesi di reclusione per lesioni oltre al risarcimento.

Ora i guai maggiori li passa il suo ex compagno di squadra.

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