In alcuni partiti, tra cui Forza Italia, vige il principio della libertà di coscienza in riferimento al Referendum sulla riduzione del numero di parlamentari. Su questo punto vorrei esprimere la mia opinione, convintamente orientata al “NO”.
Sarebbe facile, sconfinando nella demagogia, appoggiare il diffuso orientamento teso a punire la politica nel suo insieme, cancellando parte della rappresentanza in Parlamento. In questo modo, però, faremmo un danno unicamente a noi stessi, come cittadini.
Un minor numero di Parlamentari, nella pratica, significa che verranno preferiti coloro che seguono pedissequamente le linee di partito, i cosiddetti “yes man”, a discapito di esperti settoriali, tecnici e menti critiche.
Riducendo i rappresentanti vuol dire che chi sarà eletto dovrà occuparsi di tante tematiche differenti, facendo calare ulteriormente il livello di preparazione sulle singole materie da affrontare nell’ambito del potere legislativo.
Chi pensa che i Parlamentari, oggi, genericamente, lavorino troppo poco o siano scarsamente preparati ha ragione, ma non è con il taglio che si risolve il problema, anzi, si pegggiorerebbe la situazione.
Eppure proposte serie esistono, per esempio quella di parametrare il compenso dei parlamentari al loro effettivo impegno, oltre alla possibilità di tornare a concedere ai cittadini la facoltà di eleggere i propri rappresentanti attraverso le preferenze, potendo così scegliere chi offre maggiori garanzie e la dovuta preparazione.
Un altro problema annoso, che in passato è stato affrontato sia dal centro-destra che dal centro-sinistra senza raccogliere il decisivo consenso, è quello della cessazione del principio di bicameralismo perfetto: due Camere che affrontano le stesse proposte di legge, allungando in modo insostenibile l’approvazione delle norme. Questo sistema, che quando è nato aveva le dovute ragioni di esistere, oggi è solo un blocco per il Paese. Eppure su questo aspetto, dopo la bocciatura del Referendum cavalcato da Renzi, non si registrano serie iniziative per arrivare a una riforma costituzionale seria e condivisa.
Riprendiamo il percorso corretto, iniziando con il bocciare questa riforma che arrecherebbe solo maggiori problemi. Io voto “NO”.
Paola Peruffo
Capogruppo Forza Italia
Comune di Ferrara