Economia e Lavoro
4 Luglio 2020
Assemblea virtuale dei soci a Corporeno. A fine luglio aprirà la prima filiale in zona San Giorgio

Banca Centro Emilia festeggia l’utile di 3,2 milioni e arriva a Ferrara

di Redazione | 3 min

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Il presidente Giuseppe Accorsi

I soci di Banca Centro Emilia approvano il bilancio 2019 con un utile di 3,26 milioni di euro, il più alto degli ultimi 8 anni, chiusi sempre in segno positivo e con valori che confermano il rafforzamento patrimoniale della banca, ad un anno dall’incorporazione del Credito Cooperativo Reggiano.

Un’assemblea che si è svolta nella sala del CdA di Corporeno, alla presenza del rappresentante designato, per l’impossibilità di riunire, nel rispetto delle norme di prevenzione anti-Covid, centinaia di soci in un unico spazio, come annualmente avviene a Casumaro.

“È mancata la presenza fisica ma non la partecipazione convinta dei soci – dice il presidente Giuseppe Accorsi commentando i 483 voti espressi a favore del bilancio 2019 e degli altri punti all’ordine del giorno fra cui la nomina a consigliere dell’imprenditore agricolo centese Stefano Gallerani –. Sarebbe stata l’occasione istituzionale per rendicontare un anno di straordinario impegno e lo avremmo fatto esprimendo soddisfazione per gli obiettivi raggiunti con il contributo di tutti, in primis dei soci che continuano a confermare la loro fiducia nel nostro operato”.

Il 2019 ha sancito la fusione fra due Bcc distanti territorialmente e con modi di affrontare il mercato diversi, la banca ha lavorato per uniformare il modello di servizio recuperando redditività ed efficienza, lo testimonia l’incremento del margine da servizi del 4,3% nonostante i tassi ai minimi storici, senza chiudere filiali, al contrario, assumendo personale per intensificare il presidio territoriale ed il livello di consulenza.

Scelte “controcorrente” specialmente nel panorama bancario – caratterizzato da piani industriali che prevedono esclusivamente tagli di costi mediante la chiusura di sportelli – confermate dalla decisione di aprire a fine luglio una nuova filiale a Ferrara in zona San Giorgio, la prima in città, dove la banca si sta impegnando in un’opera di ristrutturazione di un’immobile di valore storico e artistico.

Il bilancio 2019, supera di oltre 1 milione il risultato di fine 2018, e i soci approvano la proposta di distribuzione dell’utile d’esercizio che prevede, come da Statuto, la destinazione a fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione di una quota non inferiore al 3% (pari a 97mila euro), oltre a 50 mila euro destinati a iniziative benefiche. La distribuzione del dividendo ai soci, nella misura dell’1,2%, viene differita a ottobre tenendo conto delle raccomandazioni della Bce di marzo 2020 sulla distribuzione di dividendi nel corso della pandemia.

Il direttore generale Giovanni Govoni

“La fusione – commenta il direttore generale Giovanni Govoni – ha inciso fortemente sulla nostra dotazione patrimoniale ma i nostri Ratios indicano il buon livello di patrimonializzazione della banca: il Common Equity Tier One sale dal 13,19% del 2018 al 14,55% di fine 2019 e, con l’apporto dell’utile realizzato, al 15,70% del 31/03/2020; ed il Total Capital Ratio è al 17,40%, un valore ben al di sopra delle previsioni normative”.

La banca ha perseguito nell’atteggiamento rigoroso e prudente accantonando ai fondi rischi per fronteggiare il deterioramento del credito e portando le coperture ai livelli più alti della categoria: 71,36% sulle sofferenze e circa il 62,5% sul credito deteriorato totale.

Risultati che consentono di affrontare con basi solide le molte incognite del futuro derivanti dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria. Anche su questo fronte la banca non ha fatto mancare il suo sostegno trasmettendo al Fondo di Garanzia delle Pmi quasi 1.000 richieste di garanzia a valere sulle misure del “Decreto Liquidità”.

Più in generale, stando ai dati forniti dal Medio Credito Centrale, le oltre 250 Bcc italiane hanno istruito oltre il 15,7% del totale delle pratiche inviate al fondo, nonostante detengano il 7,5% della quota di mercato degli impieghi in Italia. È quindi evidente il contributo che stanno dando le banche di comunità mutualistiche, per rendere disponibili a famiglie, imprese e professionisti le misure previste dal Governo e dal Parlamento per mitigare l’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia reale.

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